Dopo la risposta iniziale, in circa il 50% dei casi la malattia recidiva entro un anno. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità del farmaco ipometilantIl primo ‘attacco’ alla malattia è cruciale perché da come risponde l’organismo dipende tutto il resto, ma conta tantissimo anche la terapia di mantenimento. Vale per tutte le neoplasie e tra queste la leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue che colpisce circa 3600 persone in Italia. Ma nel 50% dei casi la malattia torna a presentarsi entro un anno. Oggi c’è una possibilità in più di tenere a bada questo rischio grazie a un nuovo farmaco ipometilante, azacitidina orale, in grado di migliorare la sopravvivenza riducendo la probabilità di recidiva. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha, infatti, ne ha approvato la rimborsabilità come terapia di mantenimento. Alle nuove prospettive di cura della leucemia mieloide acuta è dedicata una conferenza stampa oggi a Roma, realizzata con il supporto di Bristol Myers Squibb.

I sintomi della leucemia mieloide acuta

La leucemia mieloide acuta è un tumore del sangue che presenta la più alta incidenza negli over 65. È una patologia ematologica particolarmente aggressiva, infatti la sopravvivenza a 5 anni, a seconda dell’età, oscilla fra il 20% e il 40-45% e non supera i 12 mesi per i pazienti con malattia in recidiva o refrattaria. “I sintomi dipendono dalla progressiva infiltrazione delle cellule leucemiche nel midollo osseo, che perde la capacità di esercitare le sue funzioni e di produrre le cellule del sangue – spiega Adriano Venditti, direttore dell’Ematologia all’Università di Roma Tor Vergata. Si realizza una condizione di insufficienza midollare che comporta anemia, stanchezza e pallore. Diminuisce il numero delle piastrine, con tendenza alle emorragie. Inoltre, si verifica una riduzione dei globuli bianchi che determina una maggiore probabilità di sviluppare infezioni, proprio perché vengono meno le difese costituite dai globuli bianchi. Le alterazioni dei valori dell’emocromo portano alla diagnosi, che passa anche attraverso il prelievo di midollo osseo”.

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