antonio-eusebi-stadio-paolo-rosi-roma15/6/2006,Ospedale S.Maria della Misericordia, Pg.
Ore 13. Biopsia. Camminavo ignara per il corridoio aspettando il mio turno, avanti e dietro chiedendomi
nervosamente…1000 domande,nessuna risposta..
“Scendi al -1, prego, abbiamo bisogno di farti ulteriori esami”
mi dice la Dottoressa dagli occhi grandi. Mi sorride. Mi prende la mano e dice di star tranquilla…”Credo che dovrai fermarti un pò con noi…’
dice lei, io l’ascolto faccio di sì col capo…Esco dal suo studio, incontro gli occhi velati di lacrime di mia madre. “Non è niente le dico, devono farmi alcuni accertamenti,ma smettila di guardarmi e non drammatizzare!!! Accidenti, è una banale influenza, non sto morendo!!!!”
Sapevo di mentire.e lei sapeva che stavo mentendo.
La morte aveva già invaso il mio cuore nel momento in cui, pochi attimi prima, quella stessa dottoressa mi aveva detto cosa mi stava accadendo.
Avevo 23 anni quando un giorno di inizio estate, senza ancora saperlo, stavo per Aprire gli occhi. é paradossale quanto più vai incontro alla morte quanto più ti senti viva. Uscivo da quel piccolo studio con un foglio rosa tra le mani. SOSPETTA LAM.
Leucemia mieloide acuta dissero. Mi spiegarono cosa mi stava aspettando.
La stessa sera finii in una camera sterile con un buffo pupazzo sui vetri che mi fissava. Mi dissero che avrei perso i capelli,e che sarebbe stato meglio rasarli da subito per non trovarli sistematicamente sul cuscino.
IO RASATA. Oh cielo. Ditemi che non è vero!!!!! Shock. Ho spento la luce e il cervello ha iniziato a mettere in moto i vari ingranaggi….
Pensavo con rabbia a tutte le volte che avevo rinunciato al gelato e alle patatine fritte, a tutte le cose che per timidezza non avevo mai fatto e detto, a mia madre. Pensavo STUPIDA STUPIDA STUPIDA, ora magari non potrai farlo più…fu così che affrontai quello che era il primo giorno del lungo cammino che mi porta ora qui, a scrivere la mia storia.
Iniziai la chemioterapia di induzione in camera sterile, in cui tornai successivamente varie volte per seguire i cicli successivi.
Diciamo che io e la chemio ci abbiamo messo un bel pò a fare amicizia, all’inizio è stata tutta nausea,orticaria e fastidio, un pò come succede quando si incontra una persona che non ci piace troppo…poi il mio corpo si è abituato alle terapie e anche il loro nome non suonava più così male…mese dopo mese le affrontavo sempre meglio!quelle strane pozioni che inizialmente guardavo con diffidenza erano in realtà le mie uniche alleate, e quei fastidiosi ometti in camice verde di cui vedevo solo gli occhi non mi stavano usando come numero,ma si stavano realmente prendendo cura di me….Mi feci coraggio.
iniziai a cambiare,diventai calva,magra,bianca..non mi persi d’animo e
rimediai anche a questo adottando un nuovo look fatto di bandane e turbanti di
tutti i colori, io che mi vestivo sempre di scuro stavo scoprendo i colori!!!!!!
Era solo il preludio di una scoperta ben piu grande:quella della vita stessa.
Passarono i giorni e passarono i mesi e al loro passare la mia testa stava cambiando,piano piano la luce iniziava a filtrare tra il buio dei miei pensieri e iniziavo a diventare più fiduciosa,avevo una voglia matta di ricominciare.
Mi dissero che la chemio da sola non bastava,che era necessario il trapianto di midollo osseo.
Compresi che stavo giocando la partita più importante di tutte e che non potevo perdere. Non stavolta.
Programma:TBI total body irradiation,
chemioterapia e successivo trapianto. Firmai .Iniziarono tutte le visite pre-trapianto e le ricerche per eventuali donatori compatibili in famiglia ma essendo figlia unica e essendo i miei impossibilitati a donare la rosa di scelta andava riducendosi a tre sole possibilità:i miei cugini. Uno si rifiuta di fare la prova di compatibilità, due accettano.
Il cielo ha voluto che Jacopo, il più piccolo fosse parzialmente compatibile e quindi il più idoneo…Non so se potrà mai comprendere l’importanza del suo gesto per me e nessuna parola potrà mai spiegare la mia gratitudine per avermi dato la possibilità di tornare a vivere….la data del mio trapianto risale a un anno e tre mesi fa.
Da brava guerriera ho affrontato tutta la convalescenza armandomi di supporti validissimi, quali Pazienza, Speranza, films e cioccolata!!!!(con moderazioneeeeee!!!!ihihihih!!!!)…e dopo qualche mese ho potuto togliere la mascherina e farmi delle belle camminate in campagna,pian pianino, passettino dopo passo non stavo tornando come prima bensì diventando una persona nuova…,forse migliore….perchè no!?
La mia vita è ora quasi normale (sì, quasi normale….perchè ora la mia vita non è qualcosa di esattamente normale ma qualcosa di straordinario 😉 Adoro i miei kg di troppo, amo i miei difetti e i miei pregi, amo tutto di me e di ciò che mi circonda.
Grazie a te, Jacopo, e grazie a tutto il personale medico e paramedico del S.Maria della Misericordia, grazie ai ricercatori che ogni giorno perdono la vista dietro al microscopio, grazie a te, Mamma, senza il tuo supporto non sarei mai riuscita… e grazie a te Stella, che mi hai dato la possibilità di parlare con il cuore della mia esperienza…in certe sfide l’importante non è solo partecipare…

T.


Foto di: Antoni Eusebi

1 commento

  1. Ecco un’altra guerriera, che ha deciso di affrontare questa battaglia con tutte le sue armi! Un altro esempio di come superare questi momenti, e ne è uscita vittoriosa.
    Grazie a te che ci hai resi partecipi della tua storia, e sono sicura che per chi in questo momento la stà vivendo, hai dato uno sprint per affrontarla al meglio.
    Naturalmente un grazie va anche a Jacopo 🙂
    Un abbraccio T. e spero di incontrarti presto

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