Ho voglia di raccontare una favola che dura da dieci anni. Una favola che fa bene al corpo, alla mente e allo spirito. Una favola che ha a che fare con il cancro.

Cancro, una parola che solo a pensarla fa paura e che quasi mai spontaneamente colleghiamo con parole come arcobaleno e speranza. L’arcobaleno della speranza è il titolo della favola che coniuga la parola cancro con condivisione, amore, bellezza, gioia, protezione e cura.

C’era dieci anni fa una donna che in modo del tutto inaspettato entra a far parte della grande famiglia dell’ onco-ematologia. Onco-ematologia non è una parolaccia ma un ramo della medicina che studia e cura le malattie oncologiche che hanno a che fare con il sangue.

Quando parliamo di sangue subito la colleghiamo alla parola legame. Legame di sangue come sinonimo di legame profondo, indissolubile. Il legame indissolubile che si è creato dieci anni fa tra la donna della nostra favola e tante persone che insieme a lei hanno trovato protezione e conforto, condivisione e forza, cura e amore sotto la maestosità e l’energia vitale di un arcobaleno speciale che si chiama speranza.

L’arcobaleno della speranza è un ponte magico che da un decennio collega due mondi: il mondo del dolore e il mondo della condivisione. Percorrendo l ’arcobaleno della speranza uomini e donne, sapientemente guidati dalla protagonista della nostra favola, condividono paure, tormenti e speranze. Speranze che assumono la forma di flebo, medicine, tac, pet, trapianti, analisi, camici bianchi, speranze che prepotentemente vengono alimentate e rese straordinariamente vitali e forti da un gruppo di “guerrieri” che ogni giorno attraversano l’arcobaleno della speranza e trasformano le paure in speranza e forza.

L’arcobaleno della speranza diviene il luogo mentale nel quale ritrovare la forza e il coraggio di andare avanti con la certezza che ci sia sempre qualcuno pronto a dare coraggio e sostegno. La nostra favola ha come protagonista il sostegno come sinonimo di forza, di vita e di cura. Sostegno che assume la forma del bello attraverso memorabili e straordinarie sfilate di moda, sostegno che assume la forma di un mezzo di locomozione che gratuitamente e con amore accompagna verso la cura, sostegno che assume la forma di incontri conviviali in cui ascoltare musica, andare a teatro, mangiare e divertirsi con armonia e amore.

Quanto amore c’è sotto un arcobaleno che coniuga la forza della speranza, che crea profonde e forti catene di unione che non conoscono il limite dello spazio e del tempo perché uniscono anche oltre le mura dei luoghi di cura.

Quanto amore c’è sotto un arcobaleno che unisce la terra al cielo e gli angeli agli uomini e alle donne che vivono il tempo terreno. Quanto amore c’è nella nostra favola che non conosce la parola Fine.

Maura Ianni

1 commento

  1. Mi chiamo EMANUELE NOVELLINO sono di Taranto e da anni vivo in una città abbandonata dallo stato e dove molti bambini s’ammalano di cancro , mi sono chiesto cosa potevo fare , partecipare alle manifestazioni ,formare un associazione o altro e ad un tratto era tutto inutile fare questo per i continui decreti salva Ilva che lo Stato Italiano ha sfornato anzi una azione forte ha fatto ha chiuso una scuola elementare a ridosso della fabbrica ma non ha chiuso la fabbrica. Ho pensato che scrivere qualcosa che indirizzi verso un mondo diverso e scrivere una favola ecologica credo anzi presumo che sia un ottimo modo per creare coscienze ecologiche future. Nello stesso tempo vorrei fare qualcosa per i bambini ricoverati all’ospedale oncologico di Taranto e chissà se questo libro scritto da me , vorrei donare eventuali ricavi ad associazione che s’occupa di questi bambini, possa dare un contributo valido. La favola si chiama : MICKIC E LA SUA ECO BAND , parla di un gruppo di piccoli animali che s’incontrano grazie alla passione per la musica e creano canzoni che parlano di difendere la natura e di avere rispetto per l’animali e piante, partecipano a tre feste importanti e con la loro musica rock condita da parole ad effetto riescono a creare momenti di fratellanza tra l’animali diversi tra di loro , sarei felice di farvi visionare il mio lavoro e chissà se potreste aiutarmi a trasformarlo in un libro e realizzare il mio sogno d’aiutare i bambini di Taranto

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