Roma, 29 nov. (askanews) –

Canzoni, emozioni e ballo che mettono d’accordo i sorcini

Un viaggio di emozioni, amore, partecipazione e anche tanto divertimento. “Da Zero a ZERO”, lo spettacolo di debutto del performer Luca Balestrino, ispirato all’artista Renato Zero, ha registrato il tutto esaurito e soprattutto l’entusiasmo dei sorcini, vecchi e nuovi, che hanno ballato, cantato e si sono divertiti per oltre un’ora e mezza.

Innumerevoli cambi d’abito, provocazioni, speranza e musica. Questo e molto altro all’Auditorium “Olympia” di Roma dove Balestrino ha interpretato e non imitato il Re dei sorcini in un coinvolgente scambio d’identità. “Di imitatori di Zero ce ne sono tanti, è un artista che ha attraversato più generazioni . La mia idea è di condividere le sue canzoni e quello che Zero dice, prenderne i concetti e indossarli come abiti di scena – ha dichiarato a caldo dopo la serata Balestrino – Inoltre il personaggio Zero, con quello che dice e pensa, mi è molto vicino e mi dà la possibilità di raccontare attraverso i suoi trucchi e i suoi colori, l’artista”. Lo spettacolo ha messo a nudo il talento multiforme di Balestrino che ha realizzato nello spettacolo “Da Zero a ZERO” un difficile compendio di oltre 20 anni di carriera.

Canzone dopo canzone, dal vecchio e nuovo repertorio, per rivivere sensazioni, ricordi, speranze. Le note, i testi, gli arrangiamenti di un cantante trasversale capace di superare giudizi e pregiudizi, con l’onestà di usare il pretesto della finzione scenica per rileggere la vita con l’animo sincero e le fragilità dell’artista e dell’uomo. “La scaletta di questo spettacolo nasce dall’incontro anche con i sorcini, quelli della prima ora e quelli nuovi. Gli intransigenti che vorrebbero sentire solo il primo Zero e quelli che si sono appassionati all’artista con gli album ‘Presente’ e ‘Amo’ – ha spiegato il performer parlando della genesi dello spettacolo – Canzone dopo canzone, dal vecchio e nuovo repertorio, per rivivere sensazioni, ricordi, speranze. Le note, i testi, gli arrangiamenti di un cantante trasversale capace di superare giudizi e pregiudizi, con l’onestà di usare il pretesto della finzione scenica per rileggere la vita con l’animo sincero e le fragilità dell’artista e dell’uomo. Immancabili le sorprese sceniche e le riflessioni in perfetto stile Zero. L’idea è di portare avanti un discorso lineare attraverso il filo conduttore dell’amore. E si parla anche di crisi ma senza perdere la speranza, una caratteristica anche del messaggio di Renato. In questo momento c’è il bisogno del benessere, c’è bisogno di cercarlo, ma nello stesso tempo è difficile percepirlo. E’ bello quando il pubblico, come stasera si alza e balla al ‘Triangolo’ oppure a ‘Mi vendo’, ma è altrettanto emozionante quando dopo ‘Magari’ c’è silenzio, un’emozione bloccata che ti dà il senso di partecipazione”.

Tra cambi d’atmosfera e di registro anche il ballo, la danza con le coreografie di Maria Luisa Cavallo per MvM Accademia delle Arti che hanno accompagnato tutta la seconda parte dello spettacolo. La produzione della serata è stata curata da Bremstar eventi, in collaborazione con LFmanagement e ARG production. Make up di Mauri Menga, hair style di Ernesto Biagetti, costumi di Stefania Galati e foto di Luca Trulli.

L’irriverenza degli esordi e la riflessione della maturità per una serata di musica che vuole arrivare dritta al cuore, perché “Ascoltare” e “Sentire” sono due cose molto differenti.

Ringraziamo per averci invitato a questa serata per cantare, emozionarsi, naturalmente sognare, aggiungendo anche un pò di solidarietà… grazie in modo particolare Monica

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