Cosa è la vita di reparto?

Se non ci passi non lo sai non lo puoi neanche immaginare, perché il reparto di ematologia non è il solito reparto d’ospedale.

Vige il silenzio, l’ordine, la pulizia, la sofferenza, il dolore, la solitudine, la tristezza, la voglia di combattere, ..

Si entra in quel reparto non sapendo quanto tempo ci rimarrai, come ne uscirai e se ne uscirai vivo.

Devi adeguarti, non ci sono altre scelte, “devi” punto e basta, perché in gioco c’è la tua vita.

Si viene catapultati in un viaggio pieno di confusione, perché non sai a cosa stai andando in contro, di paura, perché la parola con la quale ti hanno ricoverato fa molta paura… cancro…, e un vortice di domande ti assale…

Ecco che inizia un lungo percorso, le prime visite, i primi controlli, ti spiegano cosa potrà succedere, come funziona la terapia, e le sue conseguenze…

ti spiegano che farsi tante domande non serve, che confrontarsi con altri colleghi di sventura non porta a nulla, perché ognuno ha un modo di reazione diverso, ti spiegano che devi avere tanta pazienza..

Che meno gente viene a trovarti e meglio è, per evitare il rischio di infezioni, e non creare ostacoli a questo percorso. Chi viene, solo uno a turno, per un ora sola, indosserà copri scarpe e mascherina, a volte anche un camice.

A tenerti compagnia è il rumore di una pompa, un trespolo (un palo di metallo con le ruote) a cui resterai attaccato 24 ore su 24, per tutto il resto del tuo ricovero, che ti servirà per somministrare le terapie e per nutrirti, dato che gli effetti della chemio devastano il tuo apparato digerente e hai continue nausee. E il rumore di questo motorino lo sentirai giorno e notte, notte e giorno… per giorni e giorni… mesi…

Le giornate sono lunghe ma molto impegnative. La sveglia è alle sei, per il bilancio delle urine, (devi fare pipì in una tanica) controllo della temperatura, della pressione, e di quanto hai bevuto. Questo viene fatto ogni sei ore. Nelle ore in cui tu stai cercando di riposare un po’.

Impegni il tempo ascoltando musica, vedendo la televisione, dormendo, perché la terapia ti toglie ogni energia e quindi la forza di fare ogni cosa. Ma quando la forza ritorna allora puoi anche concederti una passeggiata nel corridoio, dove incontrerai solo infermieri o un paziente come te, oppure il dolore di qualche parente per aver perso una persona cara, e cosi te ne ritorni nella tua stanza, che è il tuo rifugio dove ti senti protetto ma anche in gabbia, e guardi fuori dalla finestra o fissi il muro, e la mente ricomincia a farsi tante domande, fino a che ricrolli sfinito dalla stanchezza in un sonno profondo.

La vita di reparto, di questo reparto è questa..ma nonostante sia un reparto triste, incontri persone meravigliose,  ti incoraggiano ad andare avanti, anche se loro sanno che forse non ce la faranno. Ti cambia il modo di vedere le cose, ti cambia la vita… questo è il reparto di ematologia.

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