Vi racconto una storia che parla di un bambino che chiese alla sua mamma: “Mi racconti una storia?”.

“C’era una volta”, disse la mamma disegnando cerchi come un mago “un bambino molto malato che lottava ogni giorno contro il suo Drago. Era un Drago cattivo e un grande birbone, di squame rivestito, con lingua di fuoco e coda a forcone. Ovunque il bimbo si fosse rifugiato, lui di certo lo avrebbe stanato. Non voleva in nessun modo che gli scappasse di mano ne tanto meno che tornasse a giocar sano. Ma il bimbo era più forte ed in silenzio lottava e qualche volta ci riusciva e vinceva. Al suo fianco aveva compagni portentosi in camice bianco vestiti e di medicina odorosi. C’erano anche strani giullari vestiti con uno buffissimo naso rosso che tutti facevano ridere a più non posso. E poi tanti amici che lo tenevano per mano e contro quel Drago la spada levavano.”

“Questa che narri”, interruppe il bimbo “non è proprio una storia. Stai raccontando soltanto a memoria. Questa è la nostra vita e niente di più, una storia è assai diversa lo sai anche tu. Il Drago è quel male che insieme combattiamo e i camici bianchi sono i medici che ogni giorno incontriamo. Quei nasi rossi, poi, sono quei dottori pazzerelli che portano allegria anche qui in corsia.”

“Ma no”, disse la mamma “questa è proprio una storia che c’è che non va, quale è la cosa che arrabbiare ti fa!”

“E’ che tutte le storie” disse il bimbo tornandola a guardare ” con un <e vissero felici e contenti> devono terminare”.

“Allora tesoro mio, la storia giusta io ti raccontato perché sconfitto il Drago un <e vissero felici e contenti> ci verrà regalato”.

Il bimbo fissò la mamma e poi disse in segno di vittoria,scriviamo insieme il finale di questa magnifica storia.

..che ognuno abbia il suo “E VISSERO FELICI E CONTENTI”

Marzia B.


4 commenti

  1. Forse domani o dopo espianto di cellule staminali per mio marito, sono giorni lunghi e di attesa poi un periodo di aplasia e quindi il trapianto.Anche se cerco di essere serena sono molto preoccupata ma spero che passato questo periodaccio la vita tornerà quasi normale fra esami, tac ecc…Spero.dimenticavo un linfoma mantellare.

  2. Ciao Sandra, per ora un grande in bocca al lupo a tuo marito affinchè l’espianto vada a buon fine. E ovviamente vi auguriamo che possiate presto tornare a una vita solo di controlli, anzi, meglio ancora senza neanche quelli 🙂
    Un abbraccio e tienici aggiornati

  3. Ciao Sandra, ti capisco la preoccupazione… ma tranquilla l’espianto in sala operatoria è veramente una passeggiata non si sente nulla. Certo l’aplasia e l’autotrapianto sono più complicati… ma tranquilla… e trasmetti tanta forza e serenità a tuo marito sempre col sorriso… Io ho la leucemia e sono ancora in cura 😉 Dai forza che UNITI SI VINCE

  4. Sandra ti premetto che io non sono un ammalato e nemmeno uno che è guarito, sono semplicemente un amico di questi meravigliosi “smidollati” che mi hanno regalato la voglia di vivere in un periodo nero; quello che stai affrontando è un percorso pesante certamente, per tuo marito e per te, ma se leggi le storie d tutti gli amici che ci sono su questo sito scoprirai che la tristezza e lo sconforto che senti questa sera sarà la benzina che terrà in moto il tuo motore per sostenere tuo marito. Noi abbiamo la presunzione che le nostre parole e il nostro sostegno possano portare sollievo e forza, ma spesso ci siamo accorti che non è presunzione, è reale partecipazione e solidarietà che regala davvero speranza e forza a chi ne ha bisogno.
    Le parole di Stella e Massimo arrivano da chi certamente ha più credibilità di me e io posso solo condividere e confermare che UNITI SI VINCE, e soprattutto posso regalarti un pensiero per tuo marito, vedrai che anche la strada piena di buche sarà presto sistemata.
    Siamo tutti vicino a voi. Un grande abbraccio.

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