E’ un po’ di tempo che ho in sospeso questa lettera.
Circa 15 anni. Mi sono eclissato per tanti motivi. Per difendermi, per superare momenti difficili. Per dimenticare, per difendermi, per voltare pagina. Ma non posso e MAI potrò dimenticare.
Avrei un mare di cose da scrivere ma non sono capace di trasmettere tutto ciò che sento dentro.
Ci provo.
Nel 2010 scrissi qualche lettera a Maria Stella e a “L’arcobaleno della speranza”, firmandomi come “un papà fortunato”. Raccontavo del mio figliolo, all’epoca aveva sei anni, Tommaso.
Raccontavo di sofferenza, della malattia. Raccontavo di un percorso folle che stavamo vivendo, fatto di fatiche nel vedere un figlio senza futuro e di compagni di reparto che soffrivano e divenivano allo stesso tempo figli nostri sebbene di loro non conoscessimo nulla.
Ho cercato di dimenticare e di rimuovere tutto ciò, ma …. ciò che vivi, in un modo così intenso e forte, non può essere cancellato.
Sono passati 15 anni dall’inizio di questa storia. Difficilissimi, molto dolorosi, sconvolgenti MA, siamo ancora tutti qui a RIVIVERE e a proseguire la nostra comune e normalissima vita come molti altri di noi fortunati, confondendoci e riappropriandoci della quotidiana e banale normalità.
Un mese fa Maria Stella mi disse … la storia di Tommaso potrebbe aiutare a credere e a sperare nel futuro altri pazienti che stanno vivendo momenti difficili.
E’ vero.
Scrivo per me e scrivo per Voi. Il mio figliolo 15 anni fa, per una grave malattia ematologica, fece un trapianto di midollo osseo.
Più di una volta ci dissero che il suo futuro era incerto. Complicazioni, imprevisti, mancate risposte alle terapie. Passammo mesi di ansia. Anni di ansia. Ma con speranza e fede. E fiducia. Passammo molto e molto tempo in reparto, con il nostro figliolo e con I FIGLI DEGLI ALTRI.
Passammo mesi e anni con la speranza di riuscire a superare la più difficile delle prove, stare accanto ad un figlio che il destino ha voluto rendere debole e fragile.
La speranza.
Sono passati 15 anni. Sono qui. Soprattutto, SIAMO tutti qui.
Ci vuole anche fortuna, lo riconosco, ma la vita spesso, per buona sorte ti riserva anche piacevoli e inaspettate sorprese. Negli anni ho perso molti amici, compagni di lavoro, compagni di viaggio, vicini. Nella vita mille cose sono andate per un verso storto, ma ciò che vorrei trasmettere è che a volte, non così di rado, credere e sperare può anche aiutare a raggiungere i nostri sogni.
Oggi Tommaso ha 21 anni. E’ più alto di me!
Tra un anno terminerà un primo percorso di studi e sarà ingegnere.
Sua sorella Arianna, poco più vecchia di lui, a breve, diventerà medico. Chissà perché?
Anni fa, mai avrei potuto immaginare e sognare un epilogo di questo genere.
15 anni di silenzio, con dentro nel mio cuore, in ogni momento, il segno di tanti sogni e di tanta speranza. E … cicatrici non ancora rimarginate.
Vorrei che da queste parole possiate cogliere il mio massaggio.
Quando vorresti dire basta e arrenderti, sappi che può succedere che il destino e il Cielo ci aiutino.
Ogni giorno ed ogni prova ci crescono. Anche le più tristi e le più assurde. Quando nella malattia si lotta per la vita, non esiste mai una ragione per giustificare ciò che accade. E’ sicuramente tutto illogico ed ingiusto.
Non mollare. ECCO. Il mio massaggio è non mollare.
La vita è fatta di tante fatiche, di lotte. Di sofferenza e di ingiustizia, MA a volte capita, come a me, come a NOI, che ringrazi il Cielo per averti dato una felice possibilità di proseguire. Di vivere e .. DI RIVIVERE.
Un genitore prega e baratta se stesso per un figlio.
La speranza e il coraggio di proseguire nei momenti più bui ti aiutano anche ad uscire da percorsi impossibili. Non mollare mai. CREDERCI PASSO PASSO.
Ed il percorso ed il vissuto folle e difficile, mi auguro, devono darci anche il desiderio, il coraggio e l’attenzione di GUARDARCI ACCANTO, agli altri, vicini e lontani che ogni giorno si trovano, loro malgrado, a lottare per la vita, in questo mondo assurdo, dove ci si dimentica facilmente che non siamo soli.
Vi mando un grande abbraccio, qualche lacrima, ma soprattutto sappiate e ricordate che …..non si è mai soli.
Ciascuno di noi …
Grazie

Roberto. Un papà fortunato e riconoscente alle TANTE brave e buone persone incontrate in questi anni indimenticabili.

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