Il 24 aprile 2021 è andata in scena virtuale una serata di beneficenza #chesperanzalarcobaleno a favore della ricerca per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma e per il sostegno del paziente oncoematologico. La serata è stata dedicata, come ogni anno,  ad Arianna, ragazza coraggiosa e indimenticabile, amica della Compagnia Accento Accento.

L’evento, il cui ricavato è interamente devoluto ai progetti dell’Associazione, è stato un susseguirsi di musica ed esibizioni di artisti amatoriali veramente eccezionali.

Il filo conduttore dello spettacolo è stato rappresentato dalla Speranza, incarnata da un “burattinaio/clown” che ha accompagnato gli artisti: speranza ma anche coraggio, ironia e voglia di rivalsa, per comunicare in maniera positiva, la battaglia contro il male.

La serata è stata intervallata da due testimonianze concrete di Deborah ed Elisa: due mamme coraggiose e straordinarie che hanno fronteggiato il loro male a viso aperto, vincendolo! Deborah ha raccontato di come la figlia – che aveva 9 anni al momento in cui le fu diagnosticato il male – le disse di reagire, tagliando lei i capelli prima che la malattia glieli portasse via. E racconta anche di come il progetto di cura dell’immagine le abbia insegnato a tornare a truccarsi come prima; e questo psicologicamente è stato determinante per riconoscersi di nuovo allo specchio.

Oggi Deborah collabora attivamente con l’Associazione all’interno un gruppo di mutuo aiuto che si riunisce ogni 15 giorni (anche se solo virtualmente, in questi tempi di Covid); è stato anche costituito un gruppo analogo per coloro che hanno perso un familiare nella lotta contro il male. Entrambi i gruppi si avvalgono del supporto di una psicologa-psicoterapeuta che da oltre un anno dedica il suo tempo a loro. Il pensiero di Deborah è bellissimo: “la vita è un dono meraviglioso, e se tutti noi facessimo un piccolo passo potremmo andare molto lontano”. Grazie Deborah per le tue parole incoraggianti!

Elisa racconta la sua testimonianza su come ha affrontato il male quando le è stato diagnosticato e di come questa esperienza le abbia insegnato ad essere più testarda. Anche lei si dedica attivamente all’Associazione per aiutare chi è in difficoltà, ma soprattutto racconta che ha beneficiato di un trapianto grazie ad un donatore americano del 1981. Ha spiegato con chiarezza e precisione i vantaggi di effettuare una donazione che regala vite ad altre persone senza intaccare la propria. In particolare si sofferma sulla donazione del midollo osseo che si fa in modo simile alla donazione semplice, ma necessita di un tempo maggiore perché il sangue viene reinfuso nel donatore dopo il prelievo.

Entrambe regalano un esempio di coraggio e di speranza. Queste testimonianze hanno un punto in comune con le storie di pazienti oncoematologici: confermano che la vicinanza dei familiari, dei volontari e dei supporti messi a disposizione dall’Associazione aiutano a non sentirsi soli, a non perdere di vista l’obiettivo di guarigione.

Qualcuno ha detto che l’arte più nobile è quella di rendere felici gli altri. Ed è veramente così.

La serata volge al termine, e la Presidente dell’Associazione Maria Stella Marchetti racconta di come l’anno del Covid abbia comunque consentito all’Associazione di realizzare altri obiettivi fino ad arrivare al 60° in soli 10 anni di attività. Durante questo anno il reparto dedicato ai malati è stato trasferito dalla sua precedente collocazione e in questo nuovo reparto mancava praticamente tutto. Per ora sono stati acquistati 11 televisori, donati monitor informativi da ubicare nelle sale d’attesa adibite al fine di evitare assembramenti, soprattutto nelle aree più delicate dove sostano i pazienti onco-ematologici,  e computer per le dies U.O.C. di ematologia.

L’aiuto non deve mancare mai ed è per questo che Maria Stella ricorda la donazione del 5×1000 per realizzare altri obiettivi. Anche quest’anno l’Associazione si prefigge un progetto ambizioso: ottenere una struttura vicino all’Ospedale Policlinico Tor Vergata che possa ospitare i familiari dei pazienti in terapia.

Infine ringrazia tutti gli sponsor, i partecipanti, in particolare i malati e i loro parenti, dando appuntamento al prossimo anno. Uniti si vince, sempre!

1 commento

  1. È stato veramente bello!! Oltre alle toccanti testimonianze delle ex pazienti, è stato uno spettacolo godibile e ben fatto, mi è piaciuto molto la scenografia e le luci che hanno dato un perfetto risalto alle performance degli attori cantanti e balletti, alcuni sembravano veramente professionisti!!

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