Daniela B. Assisi 2008Permettetemi di condividere con voi questo momento felice, perché possa essere una speranza per chi ancora sta lottando.

Mi chiamo Daniela e ho 35 anni. Ne avevo 32 quando mi diagnosticarono un linfoma di Hodgkin e la mia vita cambiò radicalmente. Ero una giovane donna felice, con una bella famiglia, un marito meraviglioso e un lavoro (ero un avvocato) per il quale mi ero sacrificata tutta la vita, studiando e lavorando per raggiungere quell’obiettivo che credevo avrebbe riempito la mia vita e soddisfatto il mio ego. Solo dopo essersi ammalata ho capito quanto fosse insignificante quel traguardo, di fronte alla fievolezza della vita. Non voglio dilungarmi troppo e voglio risparmiarvi i dettagli peggiori della mia esperienza, che non sono molto diversi da quelli che troppo spesso ho purtroppo letto sull’Arcobaleno della Speranza.
Vi basti sapere che mi ci sono voluti 16 cicli di chemio, due mesi di radioterapia, un autotrapianto, un trapianto di midollo e infusioni di linfociti (che ancora faccio) per arrivare alla remissione, dopo ben 3 anni di lotta. È stata dura e ci sono stati momenti in cui ho temuto di non farcela, momenti in cui ho desiderato arrendermi e gettare la spugna, momenti in cui non ne potevo più di medici, ospedale, aghi, flebo, momenti in cui ho pensato che forse era davvero meglio morire. Non sono fatta di ferro e queste prove mi hanno piegata, come tutti. Ma alla fine ho deciso di non spezzarmi, di non arrendermi, di non smettere di lottare, anche quando tutto sembrava davvero perduto. Oggi è il 7 ottobre. Per molti un giorno qualsiasi, ma non per me. Un anno fa ero rinchiusa in una camera sterile, dove avrei trascorso quasi un mese della mia vita, per la seconda volta, dopo l’autotrapianto che non aveva avuto successo.
Un anno fa però è stato diverso, perché il 7 ottobre del 2010 sono rinata, grazie a mia sorella e al suo midollo. Non credevo di poter superare anche questa, dopo due anni consecutivi di terapie devastanti senza grandi risultati, e la consapevolezza che dopo il trapianto avrei dovuto affrontare mesi complicati e rischiosi. E lo sono stati davvero. Ricoveri e terapie non sono mancanti, e ci sono stati momenti molto difficili in cui ho creduto davvero di non farcela ed ero disposta a deporre le armi. Per fortuna non l’ho fatto.
Oggi sono qui, alla vigilia del mio nuovo primo compleanno, e il cancro sembra sconfitto. Dico “sembra” perché sono ben consapevole che la situazione potrebbe cambiare da un giorno all’altro e che potrei trovarmi nuovamente ad affilare le armi.
Però oggi sono qui e non sarebbe così se non avessi continuato per 3 lunghi anni a combattere senza sosta, senza mai arrendermi, senza mai perdere la speranza che potevo farcela. Non sarebbe così se non avessi avuto una sorella compatibile con me al 100%, se avesse deciso di non donarmi il suo midollo, come è successo alla mia amica Paola che ora non c’è più, e se il suo midollo non avesse attecchito. Non sarei qui se non avessi trovato sulla mia strada medici e infermieri straordinari che mi hanno accompagnata in questo lungo e sofferente percorso, dandomi quella sicurezza che a volte mi mancava. Non sarei qui se non fosse stato per il sostegno della mia famiglia e del mio straordinario marito, che non hanno mai permesso che mi sentissi sola o che mi arrendessi alla malattia. Non sarei qui se non fosse stato per quegli amici, davvero pochi ma buoni, che hanno saputo stare al mio fianco anche nei momenti peggiori e nonostante le distanze materiali. Non sarei qui se avessi gettato la spugna e deciso di non curarmi più, quando nessuna cura sembrava avere successo.
Non è facile perdere il controllo della propria vita, non avere alcun potere sulle decisioni che possono condizionare il tuo vivere o morire, specialmente se questo accade a 32 anni, quando si crede di avere ancora tutta la vita davanti e molte, troppe cose da fare. E non si può neanche spiegarlo a chi non ha mai avuto a che fare con una malattia devastante come il cancro. Oggi però sono qui, e solo questo conta. Oggi sono qui a festeggiare questo mio nuovo compleanno con la consapevolezza che la strada è ancora lunga e forse ancora in salita, ma con la voglia di guardare a tutta la strada che ho già fatto e non a quella che mi manca da fare.
Vorrei che tanti, dopo aver letto la mia storia, decidessero di andare a fare la tipizzazione del midollo. Basta un esame del sangue e si può davvero salvare una vita, regalare a chi vive nell’incertezza una speranza di vita, perché non si dovrebbe mai perdere la speranza, anche quando davvero tutto sembra perduto.

Daniela

9 commenti

  1. Grazie Daniela per questo tuo inno alla speranza e alla vita. La tua testimonianza scritta in modo semplice ma concreta, può diventare una delle tante medicine che chi soffre di questo tipo di malattie ha bisogno. Ogni cura ha il suo lato doloroso e opprimente, le parole sincere e schiette di chi si è trovato coinvolto in questa esperienza,quelle parole dette senza enfasi ma serenamente, che testimoniano l’ottimo risultato ottenuto sono la più dolce medicina che aiuta a combattere.
    Mi auguro e ti auguro di tutto cuore che i colori dell’ARCOBALENO riempiano il cielo azzurro di tutti i prossimi anni della tua vita, quella nuova vita che ti sei costruita dal 7 ottobre 2010.
    con simpatia Armando Vaghi

  2. cara daniela……in questo percorso ti ho seguito con tanto affetto….sei una ragazza che non ha mai mollato ,grazie a tua sorella silvia oggi hai potuto raccontare la tua storia …….
    sono sempre dell’ avviso che la gente dovrebbe fare un giro nei reparti ematologici per rendersi conto… quante persone aspettano x poter fare un trapianto!
    ci sono i famosi donatori da registro,
    grazie a uno di quegli angeli oggi mio marito paolo ha sconfitto la leucemia da quasi 7 anni!
    donare e’ un atto d’amore verso il prossimo!!!!!
    e a te avvocato daniela……auguro tutto un mondo di bene e vedrai che un giorno ricomincerai ad esercitare la tua professione un abbraccio paolo lory

  3. Non sapete da quanto tempo aspettavo questa bella notizia. Conosco Daniela da più di un anno, e in tutto questo tempo ogni volta che la contattavo per avere sue notizie, perchè volevo che ci raccontasse la sua storia, c’era sempre un motivo per non farlo. Una volta perchè le era venuto l’herpes zoster e quindi il suo trapianto era saltato, una volta combatteva con i fastidi delle terapie, la dissenteria, il vomito, la stanchezza…poi quando tutto sembrava procedere bene mi disse che si dovette ricoverare in camera sterile per polmonite, e poi virus parainfluenzale.. e altro, come avete letto nella storia. Quindi non era mai il momento giusto per raccontarla. Oggi finalmente la può raccontare, la possiamo leggere, e avere una speranza, e ti posso assicurare cara Daniela che questo messaggio è già arrivato. Sò anche che qualcuno stasera andrà al concerto dei Negramaro e che ti avrebbe dedicato una canzone, pur non conoscendoti, per ringraziarti per questo racconto 🙂 che è un inno di incoraggiamento!! e quindi ti dico GRAZIE!!!

  4. Grazie a tutti, e grazie soprattutto a Stella, che mi ha seguito nel mio percorso e che ha avuto la pazienza di aspettare che fossi pronta per raccontarvi la mia storia. La verità è che volevo aspettare la remissione, volevo poter dare a tutti una speranza, perché è proprio vero: spesso anche nei momenti peggiori e nelle situazioni più complicate si può trovare un raggio di sole, ciò che ci spinge a continuare a lottare e a credere che si può venirne fuori. Non perdete mai la speranza!

  5. Ciao Daniela, non sai quanto mi abbia reso felice leggere il tuo racconto e ricordo come fosse ieri il giorno in cui ti recasti da Mandelli per il consulto….mi dispiace non aver potuto esserci a Perugia per il tuo Re-birthday….ma spero di rivederti presto.
    Un abbraccio forte forte da un amico ex linfomato che pur avendo avuto al tua stessa malattia, ha avuto la fortuna di aver percorso una strada meno tortuosa per arrivare alla remissione.
    Un bacione!
    Fulvio

  6. Ciao Daniela! ti abbraccio forte forte! adoro abbracciare i sopravvissuti come me ;)! siamo tutti un po’ fratelli e sorelle… guerrieri… compagni di battaglia! Buona rinascita… dopo un tumore ogni giorno è diverso ogni giorno ha un particolare sapore… si rinasce in continuazione ringraziando l’anonimo donatore, il caso,il destino, Dio per i credenti e il Sole che si alza ogni mattina ancora per noi!
    Bisous
    Cél’

  7. Cara Daniela, leggendo la tua storia, mi è sembrato di rivivere la mia!!!!!!! Il mio percorso è stato come il tuo……..Solo un po + lungo (5anni dalla diagnosi di L.H.alla tanto sofferta REMISSIONE) Però, dopotutto, siamo qua……le nostre esperienze, seppure Terribili, possono dare tanta forza e speranza a chi, come noi, purtroppo, sta attraversando quel tunnel buio quale è il cancro!!!! Non bisogna MAI gettare la spugna…… Si può vincere…… Grazie Daniela……. Un abbraccio!!!!! Sabrina

  8. Grazie Dany!!!!! Il tuo sostegno ed incoraggiamento arrivano dritti dritti al cuore!!! Hai ragione ad esortare le persone a non mollare MAI!!!!! L’atteggiamento di noi pazienti é molto molto importante!!!!!
    Anche se ognuno di noi ha il diritto di cadere e rialzarsi, siamo fatti di carne ed ossa anche noi!!!!
    Però ho notato una differenza, ogni volta mi rialzo in meno tempo e con un pò di forza in più, rispetto alla volta precedente.
    AVANTI TUTTA GRANDE DANYYYYYYYY!!!!!
    Un abbraccio grandissimo!!!!!
    Giusy Milano

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