Mi chiamo Claudia, anche se tutti mi chiamano Carotina.
Ho 19 anni adesso, ma quando ho scoperto della malattia avevo da qualche mese compiuto 18 anni.

Ricordo bene quella mattina, un giorno mi sveglia e toccandomi il collo notai una massa sopra la clavicola sinistra. Una palla enorme dura e ferma nella sua posizione. Pensai subito a qualche cisti o una ghiandola ingrossata, non avendo nessun sintomo non feci molta attenzione, anche se dentro di me me lo sentivo.
Qualche mattina dopo mi trovai dalla mia dottoressa per un certificato medico (ero al quinto anno delle superiori) mia madre insistette per farmi visitare e capire cosa veramente fosse quella massa.
La dottoressa da dietro la scrivania ricordo che disse: “non sarà nulla a me spuntano spesso sono delle ghiandole che si ingrossano” ma appena mi toccò capi che qualcosa non andava.

Mi mandò da un chirungo che solo toccandomi capi subito cosa fosse e disse quella frase: “Linfoma di Hodcking” dovrà fare chemio.

Ammetto che ero già preparata, internet era diventato il mio rifugio cercavo tutto li quindi ero gia a conoscenza di ciò che avessi e cosa avrei dovuto affrontare. Devo dire che ero abbastanza tranquilla, in realtà non capivo bene a cosa andassi incontro.

Il giorno della Biopsia ero terrorizzata, credo di aver capito in quell’istante cosa stesse davvero succedendo, ero in sala operatoria e piansi, piansi talmente tanto che non riuscivo ad essere lucida, scoppiai letteralmente.

Poi fu un susseguirsi di controlli, esami, biopsie del midollo osseo, tac, pet ecc ecc… che non furono davvero una passeggiata.

Entrai a far parte di un protocollo: 4 cicli di chemio piu anticorpo monoclonale e in seguito altre 4 sedute di chemio.

Insomma in realtà tutti furono stupiti di come la stessi prendendo bene, sorridevo, mi facevo forza specialmente per le persone a me care, l’idea che fossero cosi terrorizzati e spaventati per me mi devastava.

Già qualche settimana prima della prima chemio andai con mia madre a comprare la parrucca, per quanto fosse stata costosa e stupenda odiavo l’idea di doverla indossare e il pensiero di perdere i miei capelli. Tornai a casa, mi chiusi in camera e feci uno squillò al cellulare di mia madre lei corse da me e mi trovò in lacrime.

Di solito le persone considerano solo l’aspetto di salute “fisico”, invece è davvero importante constatare quello che è l’aspetto psicologico, che in questo caso è davvero distruttivo.

Iniziai la terapia il 22 luglio 2013. ABVD… Non credevo fosse così potente e devastante, ed ero arrabbiata di come una semplice massa su una clavicola potesse causare tutto questo, furiosa contro una terapia che mi stava uccidendo peggio della malattia stessa. Piena di dolore per aver messo in stand by la mia vita e aver perso il mio ultimo anno di scuola.

La terapia mi creo non pochi problemi, ero la prima ad entrare in ospedale e l’ultima ad uscire, interminabili ore su una poltrona a soffrire e sentire il mio corpo perdere ogni energia, e a casa iniziava la nausea, i dolori alle ossa, la bocca in fiamme, la stanchezza,  stitichezza,  cistite,  febbre.. anzichè aumentare di peso a causa del cortisone inizialmente persi 8 kili. Fu tutto davvero sconvolgente per me..

In quei momenti, però, mi resi conto di quanto fosse bello un sorriso, un abbraccio, notai l’amore dei miei cari attorno a me, e loro furono la mia forza. Lottai per mia mamma, che restava accanto a me ogni secondo, ogni notte mentre io piangevo dal dolore, e ripromisi a me stessa che mi sarei ripresa, avrei lottato e ce l’avrei fatta.

Così fu… a fine novembre finì la terapia.

Chi non mi conosceva bene non si rese mai conto che di fronte a se aveva una ragazzina che combatteva e affrontava un calvario immenso. La mia parrucca diventò la mia “bimba”, diventai bravissima a disegnare le sopracciglie e una bella riga di eyeliner nascondeva quelle ciglie che non c’erano piu.

Una luce guidò il mio percorso.. e quella luce fu la mia MAMMA. La mia eroina.

Per chi lotta contro un linfoma o un tumore o leucemia o chissà per quale altra grave malattia trova una forza immensa dentro di se, ed è la FORZA DI VIVERE.
E anche se il dolore fisico è estenuante prima o poi si supera. Ma il dolore che prova una madre nel vedere soffrire la sua bambina credo sia ancora più difficile.

Finita la chemioterapia, una volta guariti fisicamente non si guarisce del tutto, la mente fa fatica a riprendersi e la vita, che avevamo lasciato prima di intraprendere questo percordo, non la si trova uguale ma cambia, o semplicemente cambiamo noi stessi.

Finita la terapia quella forza che avevo sprigionato mangiò la mia energia, dunque continuo a lottare ogni giorno per riprendere in mano la mia vita e condurla come io desidero.

In un certo senso sono grata a Dio, di avermi fatto accorgere in tempo della malattia e di avermi dato questa forza per lottare e dire: “eh no caro mio, linfoma del cavolo non vincerai tu, sarò più forte di te”

e ringrazio Dio per avermi resa Speciale, e consapevole che se sono ciò che sono adesso è anche grazie a questa esperienza.

Bisogna ricavare del “buono” da ogni esperienza della vita anche la più difficile.

POSSIAMO FARCELA.
PUOI FARCELA.
INSPIRA profondamente , fai entrare l’aria nei tuoi polmoni e adesso ESPIRA..

TU PUOI VOLARE IN ALTO E NIENTE E NESSUNO PUO SPEZZARE QUELLE MERAVIGLIOSE ALI CHE HAI.


9 commenti

  1. oltre a ringraziarti per averci regalato la tua vicenda, ti auguro di trovare ogni giorno sempre di più quella forza e quell’energia che ti hanno sostenuto nella lotta. Ho letto e credo che la luce materna che ti ha guidato sia oggi ancor più fiera di avere una figlia così. Se vuoi trovare un altro spunto positivo in questa tua storia, credo che lo puoi trovare nella conferma che anche il bel rapporto con tua mamma sarà diventato indissolubile e indistruttibile.
    A volte è davvero strano che l’uomo possa trovare forza, coraggio e energia solo nei momenti bui…ma questi sono ormai un ricordo (incancellabile certamente) ma fanno parte della tua prima vita….ORA VIVI LA TUA NUOVA VITA NELLA LUCE DELLA GIOIA.
    Buona vita a te, Claudia, e che i colori dell’Arcobaleno siano sempre nei tuoi occhi.

  2. Sei una ragazza coraggiosissima e fantastica, hai affrontato una malattia veramente infame con la giusta grinta e non ti sei fatta sconfiggere :-). Bravissima Carotina!!!!!!!!! Continua ad essere sempre cosi e vedrai che supererai ogni cosa nella vita.
    Ti auguro con tutto il ♥una buonissima vita te la meriti tesoro .
    Un bacio grande 🙂

  3. Ciao Claudia!
    Mi sono rivista tanto nella tua storia, perchè anch’io ho attraversato questo terribile percorso ed avevo 22 anni.
    Ora ne ho 29, ho un meraviglioso bambino partorito senza alcunissimo problema (nonostante il mio passato da malata di linfoma non hodgkin curato con chemio e radioterapia).
    Sei grandiosa. Le tue parole dovrebbero essere d’insegnamento per TUTTI.
    Bisogna trarre il buono anche dalle esperienze terribili, ed io, come te, ho fatto lo stesso.
    Durante il “nostro brutto percorso” ho imparato ad apprezzare tante cose VERAMENTE importanti della vita, che una persona senza problemi e che ritiene scontata la “vita” neanchè vede.
    Ti abbraccio forte e vai avanti così che sei STUPENDA!!!
    Il brutto mostro (così lo chiamo io il linfoma) NON VINCERA’ MAI!!!

  4. Grazie per gli splendidi commenti, sono felice di aver condiviso la mia storia e poter dare conforto a chi in questo momento ne ha di bisogno.
    I problemi si possono superare, ma bisogna lottare e non lascarsi sconfiggere, più che fisicamente soprattuto mentalmente, che credo sia l’aspetto peggiore e difficile.

    e come ha scritto Armando …..e che i colori dell’Arcobaleno siano sempre nei vostri occhi. <3

  5. Ciao Carotina,
    sono sicuro che ce a farai,ma ricorda di non trascurare, come tu hai giustamente sottolineato, che a volte gli effetti collaterali delle cure sono peggio della malattia stessa, quindi non concentrare la tua attenzione solo sulla malattia ma occhio ad ogni minimo segnale strano, specie dove hanno concentrato le “cure”.
    Mia moglie aveva la leucemia linfoblastica acuta ma è morta perchè la radioterapia ha causato dei danni irreversibili all’encefalo. Esistono dei rimedi a base di Aloe per mitigare gli effetti di chemio e radio, su internet, utilizzando i dovuti filtri trovi molte informazioni.
    Devi combattere sempre e se cadi rialzati e ricomincia a camminare, come ha sempre fatto mia moglie, senza mai farsi scoraggiare.
    Bruno

  6. “Una luce guidò il mio percorso.. e quella luce fu la mia MAMMA. La mia eroina”
    Grazie di cuore della tua testimonianza. Spero che anche mio figlio, che sta combattendo la tua stessa battaglia, possa considerarmi così.
    Noi abbiamo ancora due cicli di 6. Passerà e vinceremo noi.
    Tantissimi auguri, davvero tanti ed un abbraccio affettuoso da una mamma Luce.
    Maria Pia

  7. Ciao Carotina! Complimenti! La tua forza d’animo e l’amore dei tuoi cari, soprattutto della tua mamma, ti hanno permesso di sconfiggere la malattia, di trovare la forza per lottare. E anche di trovare della positività nella malattia e quando ho letto questo mi è venuta in mente Pollyanna (un cartone che parla di una bimba che trova un lato positivo in tutte le situazioni negative sempre cn il sorriso), siete simili! Grande 🙂
    Un forte abbraccio Sabi

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