Mi chiamo Antonella e sono nata due volte.

Tutto ha inizio il 24 ottobre 2012, giorno in cui mi recai in ospedale perchè avevo la febbre e forti dolori addominali. Entrai con il codice verde e, dopo qualche ora, tra prelievi e visite mi ritrovai in codice rosso, rosso come le sacche di sangue che mi furono trasfuse prima di correre all’ospedale “Moscati”, reparto di ematologia.

Il 25 ottobre ho compiuto 35 anni, in realtà festeggiati tra ansie, paure e lacrime in quanto ebbi il colloquio con la dott.ssa Specchia la quale mi disse che avrei dovuto fare un ago aspirato e che avrei dovuto mettere un catetere venoso centrale. Ancora non sapevo ma internet fu mio alleato in quanto digitando quelle poche parole il risultato era sempre lo stesso: leucemia.

Così fu….il 30 ottobre è cominciato il mio calvario. Ho cominciato il primo ciclo di chemio (quello di induzione). Lo ho affrontato con tranquillità a volte col sorriso, a volte col pianto. Dopo qualche giorno dalla fine del primo ciclo ho cominciato a perdere i capelli e proprio in quel momento ho avuto paura, stavo realizzando che ero “malata” e che non sarei stata più quella di prima.

Ho stretto i denti, mi sono fatta forza perchè non ero sola, al mio fianco c’era la mia famiglia, i miei pochi amici ed i medici e gli infermieri di quel reparto. E già i medici, ma soprattutto uno in particolare, il mio angelo biondo, la dott.ssa Claudia con la quale si è instaurato un tenero legame di amicizia e di affetto. L’ospedale diventa improvvisamente un luogo in cui si instaurano amicizie e legami indissolubili come quello che ho avuto con la mia compagna di “sventura” Angela.

Nonostante i nostri mille problemi, nonostante la febbre, il vomito, la calvizie noi eravamo la fashion del reparto: smalto rosso, trucco, foulard, ci rendevano uniche.

Le nostre strade, purtroppo si sono divise, lei ha intrapreso la strada che porta verso il cielo lasciando un piccolo posto nel mio cuore che nessuno mai porterà via.

Dopo un mese e mezzo di arresti ospedalieri ebbi la mia prima libera uscita: una settimana di permanenza a casa e, finalmente ebbi la possibilità di rivedere i miei nipotini: la mia forza, il mio sostegno!! e si perchè quando si è malati per poter andare avanti bisogna porsi degli obiettivi ed il mio era quello di vivere per poterli vedere crescere. Passata la settimana sono rientrata ed ho affrontato il secondo ciclo di chemio (consolidamento) ma, questa volta ho rischiato di morire! Durante la fase di aplasia (quando le difese immunitarie sono nulle) un batterio chiamato “klebsiella” si è impadronito del mio perineo, provocandomi una grave infezione con febbre altissima. Grazie ad un pizzico di fortuna (che ogni tanto ci vuole), alla tempestività dei medici ed ad un aiuto divino, sono riuscita a sconfiggere il batterio. Dopo due mesi di ospedale sono ritornata a casa in condizioni pietose…. ero brutta, dimagrita, una larva ma, anche questa volta, ho avuto al mio fianco la mia famiglia. Mamma e nonna mi hanno svezzato come un bimbo di sei mesi, mi hanno medicato la ferita, mia hanno coccolato come mai avrei desiderato. Insomma sono riuscite a farmi arrivare in piena forma a maggio….. maggio è stato un mese importante, è stato il mese della mia rinascita. Grazie al dono di una donna tedesca il 14 maggio del 2013 ho effettuato il trapianto di midollo osseo. Doveva essere una trasfusione di poche ore, invece è durato 11 ore. Ero stanca, non ce la facevo più. In camera con me, seduto sul mio letto, c’era il dott. Pisapia che mi teneva la mano e mi diceva di resistere un altro po’. Io ho resistito….. ora sono passati 9 mesi dal mio trapianto e grazie al “suo dono” sono qui a raccontare la mia storia, a giocare con i miei nipoti ed a sperare che tutto si possa trasformare solo in un brutto sogno.

Antonella

4 commenti

  1. cara Antonella, sono sicuro che ce la farai e che tutto ti sembrerà un brutto sogno ! Se posso, vorrei darti un consiglio, continua a fare tutto quello che dicono i tuoi medici ma pensa anche alla medicina cosiddetta alternativa in special modo quella che può curare gli effetti collaterali, a volte tremendi, di radio e chemioterapia. Si parla molto delle malattie che ci colpiscono ma si parla troppo poco dei danni che possono provocare le cure che si intraprendono per curarle.Informati in rete usando i dovuti filtri e vedrai che scoprirai delle cose interessanti che possono aiutarti a combattere questi effetti collaterali !
    Bruno

  2. Antonella, che impressione! Stesso iter, stesse sensazioni, stesse paure! Induzione, perdita di capelli qualche giorno dopo, smalti, foulard, quella settimana a casa in cui non mi sono mai staccata dalla mia bimba di 5 anni, di nuovi agli arresti e infine… Il mio trapianto è arrivato il 23 maggio del 2013, il tuo pochi giorni prima. Il 24 maggio ho compiuto 44 anni e nel 2014 ho festeggiato i miei 44+1…. Con le mie dtrtoresse, che prenderanno sempre una grande parte del mio cuore!Anche io ho avuto una Angela che ha preso un’altra strada lassù, e una Alessia, che mi ha lasciato un buco nel cuore e tanti altri. La consapevolezza di non essere mai più gli stessi. Noi che ce l’abbiamo fatta, peró, siamo dei privilegiati: nessuno meglio di noi sarà apprezzare la bellezza della vita. E almeno questa consapevolezza non ce la toglierà mai nessuno! Ti abbraccio! Roberta

  3. Ciao Antonella,
    sono Giorgia e anche a me è stata diagnosticata la leucemia il 5 ottobre di quest’anno . Ho fatto anch’io il primo ciclo di chemio e tornata felice a casa per riprendermi, in occasione del primo controllo mi dicono che sono risultata positiva alla klebsiella. Il primario quindi mi comunica che questo pregiudica il trapianto …..
    Mi dici qualcosa in più della tua esperienza? Ti lascio anche il mio numero di cellulare 3358236351 mi farebbe piacere condividere con te i numerosi miei dubbi
    Grazie Giorgia

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