Ciao. Mi chiamo Daniela, ho 59 anni, vi racconto un po’ di me.
Nel luglio del 2006 si è sposata mia figlia, come le mamme chioccia ho cercato di farle tante cose: cercare il ristorante, le partecipazioni, confezionare le bomboniere, ricamate a mano e con la farfalla fatta all’uncinetto, il cuscino delle fedi all’uncinetto, i sacchettini di riso colorato, e via e via……. cioè sono arrivata alla cerimonia più stanca di tutti. Tutto bellissimo. Dopo 3 giorni sono stata operata ad un piede, alluce valgo, routine….. Ma la ferita non voleva guarire, antibiotici, impacchi, pomate, poi compaiono dei segni sulle gambe del genere “porpora”, il medico mi manda dal dermatologo. “Dipende dalle piastrine”, niente di che, penso io, sono un donatore di piastrine, è da un po’ che non faccio l’aferesi (le ultime volte avevo fatto solo donazioni di sangue intero), vuol dire che farò una donazione di piastrine, così faccio una buona azione per gli altri e per me. Emocromo.
Faccio il prelievo la mattina, e proseguo con mia mamma per la spesa e varie cose, sto bene, sono indaffaratissima. A mezzogiorno mi telefonano dal Laboratorio dell’Ospedale per chiedermi perchè avevo fatto l’esame e quali sintomi avevo. Le piastrine erano 56.000!!! In genere il mio normale era sui 300-340.000. Ripetiamo l’emocromo dopo 2 giorni e le piastrine erano 52.000. Inutile dire che la formula dava il 2% di neutrofili e l’83% di blasti. Mio marito ha lavorato per tutta la sua vita lavorativa in un laboratorio di analisi mediche, e quando ha visto questo mi ha abbracciato e ci siamo messi a piangere tutti e due, io purtroppo avevo un brutto sentore e pensavo già alla parola “l…….” Il nostro medico chiama un ematologo di sua fiducia che mi fa fare alcuni esami in ospedale: stessa cosa, fatto il prelievo la mattina, alle 13 il medico mi telefona e mi dice che devo essere subito ricoverata in ambiente protetto…… “Subito quando?” “L’aspetto alle 16 e sarà un ricovero abbastanza lungo”. Crolla tutto, sono fra lo stupito e l’incredulo, preparo qualcosa in una borsa e dopo un’ora sono fuori casa, inutile aspettare. In ospedale tutte le cose passano un filtro, vengono disinfettate, infilate nelle buste, la borsa viene mandata via, mio marito non può entrare, mi ritrovo in una stanza con altre 2 signore che già stavano facendo la chemio e ne subivano gli effetti. Comincio a realizzare la situazione ed arriva la disperazione totale: adesso tocca a me, devo proprio morire? Non posso, ho tante cose da fare, mio marito, mia mamma anziana, come si fa? Arriva Elisa, l’infermiera-angelo, a cui ti aggrappi in questa tempesta….. “Piangi, sbatacchia, urla, sfogati….. ma oggi, domani, poi tira fuori unghie denti e stringi i pugni, LOTTA, DEVI VINCERE TU!
Non credevo, ma sono riuscita a raccogliere tutta l’energia che potevo, condita con un’incoscienza totale, ed è arrivato il primo aspirato midollare, la malattia è stata chiamata con il suo nome preciso: Leucemia mieloide acuta M1, l’inserimento del cvc, la prima chemio (ho pensato:boh, non me ne sono neanche accorta che era chemio), i pasti terribili confezionati in vaschette sigillate.
Viene subito prospettato il trapianto di midollo, e viene tipizzato mio fratello, che non risulta compatibile, quindi decidono per la raccolta delle mie cellule staminali, dopo il terzo ciclo di chemio.
Grazie a Dio, in due sedute la raccolta è completata, e le mie celluline vengono messe nel bidoncione blu in attesa del posto al Centro Trapianti.
Dopo aver trascorso il Natale in ospedale, il posto per il trapianto si libera il 3-4 venerdì santo, perciò anche Pasqua la passo in ospedale. Appena entrata, rimesso un funzione il cvc, febbrone….. Fermi tutti, 10 giorni di antibiotici, tutto rimandato. Il 19 aprile mi riinfondono 12 siringone di celluline che sembrano conservate sotto aglio: che odore per i prossimi 3-4 giorni……
Il 23 aprile mio fratello ha uno strano risultato negli esami: il mio stesso ematologo lo ricovera subito – mieloma con leucemia plasmacellulare.
Lui è al primo piano ed io al secondo dello stesso padiglione. Non sapevo come fare, mi sembrava impossibile, i medici sono stati tanto comprensivi, anche loro erano abbastanza colpiti di questa coincidenza, scendevano a prendere notizie, per riportarmele e cercare di farmi stare tranquilla.
Tornata a casa, il cvc ha deciso di infettarsi e sono stata ricoverata nel reparto degli infettivi tropicali, per risolvere l’infezione e quindi togliere il rompiscatole. Inutile dire che tutti mi prendevano in giro, dicendo che la mia era una storia, e io invece ero andata ai tropici a prendermi chissà che……
Poi tutto si è stabilizzato, ed il 19 aprile scorso ho compiuto il 2° anno della mia seconda vita. Devo stare attenta perchè prendo facilmente raffreddore e mal di gola, e me li trascino all’infinito, ma va benissimo così. Le difese si organizzano piano piano, sono più che contenta.
Mio fratello dopo quel ricovero ha fatto una serie di chemio, la raccolta delle staminali, 2 trapianti, e poi chemio, radio e adesso sta rimettendosi dopo un pesante ricovero.
Finora il Signore ha voluto graziarci più volte, prego che ci guardi ancora e ci faccia rimanere insieme per tanto tempo, perchè ho tante cose da condividere con lui, non solo le malattie, e devo recuperare tutto il tempo che è passato e che non ho assaporato con lui come adesso invece questa esperienza mi ha insegnato.
La vita è bella, impariamo a godere di tutto quello che abbiamo nel modo più semplice e
sereno, insegnamo agli altri che non dobbiamo per forza scontrarci con le miserie e le malattie per diventare docili: basta guardare fuori dalla finestra, il cielo grande, il colore dei fiori, l’aria fresca, gli uccelli, le nuvole, l’ARCOBALENO. Mercoledì sera è piovuto, e nel cielo c’erano 2 arcobaleni che facevano entrambi un arco completo: che questo sia il segno della rinascita
Forza, ce la faremo TUTTI. Stringiamoci, e avanti sempre.
Daniela M.
 
 

2 commenti

  1. filippo ha scritto,
    Ciao Daniela M., il tuo racconto, soprattutto nella parte iniziale mi ha ricordato moltissimo quello di Daniela del sito. Due donne molto coraggiose e sempre pronte a combattere. Sarà il nome che vi fa essere simili? Complimenti! In questo sito o trovato storie molto tristi di famiglie colpite da malattie di questo tipo più volte e nello stesso periodo. Non so se si possa definire sfortuna o cosa altro. So solo che a volte il destino si accanisce. Ma finche Dio ci rmane accanto tutto allora va bene. Avanti sempre!

    Inserito il 3 Maggio 2009 alle 08:48

  2. Stella ha scritto,
    Ciao DanielaM, anche a te è successo!!! e anche tu non ti sei fatta mancare nulla, febbre, infezioni… ma l’importante è che è stato tutto superato. La storia dei tropici è forte, magari ci fossi andata è? e invece chiusa in casa e in ospedale….
    Sai perchè hai visto due arcobaleni? Uno era per te e uno per tuo fratello con la speranza che anche per voi torni presto il sereno.
    E come dici sempre tu dando coraggio anche agli altri: AVANTI TUTTA!!!!

    Inserito il 4 Maggio 2009 alle 16:09

Rispondi a admin Annulla risposta