Ciao a tutti! Sono la mamma di un bambino che sei anni fa’ si è ammalato di Leucemia.

Una notte d’inverno, dopo varie febbri acute alternate a giorni normalissimi e vari episodi di stanchezza e spossatezza abbiamo deciso di portare nostro figlio in ospedale…alla vista delle petecchie i dottori decisero subito per un prelievo di sangue …non credevo ai miei occhi quando vidi il sangue di mio figlio di colore rosa, capimmo subito che c’era qualcosa che non andava! La sentenza è stata immediata: Leucemia Linfoblastica Acuta…i dottori ordinarono subito quattro trasfusioni: di sangue e di piastrine, poi ci dissero ” se passa la notte, domani inizia il protocollo per la leucemia”….

Aveva solo due anni e mezzo, mentre io avevo appena scoperto di essere incinta del mio secondo figlio…

Passammo i mesi in ospedale…un altro mondo, fatto di mascherine con le stelline, di camici e soprascarpe, di flebo ed aghi da cambiare ogni cinque giorni, di paure quando il vicino di letto aveva qualche virus mentre mio figlio era in aplasia! Abbiamo imparato tutti i nomi delle medicine, lo abbiamo visto ingrassare e dimagrire a dismisura! Ma il sorriso davanti a lui non mancava mai!!!

Purtroppo le cure non bastarono e si decise per il trapianto: aspettammo allora la nascita, ormai imminente, del fratellino. Non era compatibile.

I medici allora ci spiegarono la difficoltà nel trovare un donatore compatibile, solo uno su centomila è il gemello che poteva salvare la vita a nostro  figlio!

Pensai che non ce l’avrebbe fatta, pensai che solo un pazzo può andare in ospedale per donare il midollo ad una persona sconosciuta…soprattutto mi sentii in colpa perché io ,prima di questa esperienza, non avevo mai pensato di donare sangue , piastrine, cordone o midollo osseo…solo vivendolo ho capito quanto è importante la donazione!

Passarono altri due mesi e finalmente arriva la bellissima ed attesissima notizia: il donatore c’è, è giovane ed è compatibile al 100%!

Un ragazzo di soli 22 anni, che proviene dalla terra Santa: Israele!

Sfido chiunque a non pensare ad un segno Divino!

E così, undici  mesi dopo la sentenza arriva la sacca del donatore, due ore di infusione e mio figlio ha ricominciato a vivere!

Era novembre, faceva tanto freddo, ma quel giorno una coccinella venne a farci compagnia in sala trapianto…anche quello lo interpretai come un segno! Era la vita che ci aspettava fuori!

Mio figlio oggi  ha nove anni ed è un bambino sano e felice:  gli piacciono i giochi con le carte, va benissimo a scuola e vuole bene ai suoi fratellini!!!

Grazie a questa esperienza abbiamo conosciuto delle persone fantastiche che si adoperano per portare speranza a chi ha a che fare con queste malattie, abbiamo saputo dell’esistenza di varie associazioni, tra queste l’Admo (associazione donatori midollo osseo).

L’anno  scorso mio marito si é iscritto a questa associazione e dopo soli sei mesi, il destino ha voluto che fosse chiamato per salvare la vita ad un altro uomo!

Il bene che ci è stato donato lo abbiamo preso con noi, è maturato ed ora è stato donato ad altri!

Mi piace pensare che tutto questo sia l’inizio di una catena senza fine, il bene che chiama il bene…

La vita che chiama la vita!

Antonella

5 commenti

  1. ciao antonella,
    ho letto velocemente questo tuo scritto, poi l’ho riletto e di nuovo e di nuovo…difficilmente mi commuovo ma questa storia mi ha preso dentro e non so perchè, probabilmente è un’altra coincidenza.
    nessuno dovrebbe mai ammalarsi ma la malattia di un bambino è qualcosa che va oltre il comprensibile umano, è tutto passato ora e vi auguro ogni bene

  2. Ciao Alessia! Sì è vero che quando la malattia colpisce un bambino è difficile da concepire…ma devo dirti che io non ho mai perso la speranza, neanche quando ci dissero che era una lotta difficile in quanto non diagnosticata subito!
    Il suo terzo compleanno lo festeggiò in ospedale, quel giorno ci fecero capire che poteva essere il suo ultimo compleanno…ma la sua voglia di vivere era troppo forte! Lui non ha mai mollato, ed io prendevo forza dal suo sorriso!
    In cuor mio l’ho sempre saputo che sarebbe andata bene!
    Grazie per gli auguri!

  3. che bello leggere queste storie sapendo che finiscono bene………
    anche io mi sono commossa però sorridevo allo stesso tempo ho visto troppe storie di bimbi che non ce l’hanno fatta ed anche se sono credente è una cosa che non riesco a spiegarmi……………i bambini non dovrebbero mai soffrire…….
    anche io credo nei segni divini……….è bello che tuo marito abbia già donato….e che tuo figlio ne abbia trovato uno compatibile
    Buona vita al tuo bambino e a tutta la tua famiglia un abbraccio

  4. ciao Antonella, sono un papà. Sono un genitore come le decine, decine e decine di genitori che vivono la malattia dei figli. Malattia che vorresti poter prenderti in carico. Vorresti sostituirti a loro, liberandoli dal peso del’incertezza e della paura, ma il destino non ci riserva questa fortuna. Quante storie viste e vissute in questi ultimi 4 anni. Si vive in continua ansia e con fortissimi sbalzi di umore. Un giorno sei sconfortato e poi, magari per un piccolo segno positivo, il giorno successivo tocchi il cielo con un dito. E poi c sono settimane o mesi in cui vuoi sparire e non hai nemmeno più voglia di parlare o leggere le “storie” di chi vive i medesimi stati d’animo. Quasi sempre ti riconosci in storie simili, e rimani oppresso dalle preoccupazioni. Ogni tanto però scopri storie felici e vuoi crederci. Ti dici che bisogna crederci, per noi ma SOPRATTUTTO PER I NOSTRI FIGLI. La speranza, non solo speranza. Le storie positive trasmettono la forza di CREDERCI e non solo sperare. Bisogna sempre essere positivi perchè un genitore DEVE ESSERE IL PRIMO SOSTEGNO E APPOGGIO AL PROPRIO FIGLIO. Poi la sera magari ti accorgi di non farcela ma le storie belle e il successo degli altri DEVE FARCI ASCIUGARE LE LACRIME E RIPARTIRE LA MATTINA CON IL SORRISO. Non possiamo scegliere il nostro destino, il nostro futuro, MA DOBBIAMO ESSERE SEMPRE FORTI PER POTER TRASMETTERE LA GIOIA DI VIVERE A CHE IN QUESTO MOMENTO STA VIVENDO PERIODI DIFFICILI. Io credo nel futuro, nella guarigione. E penso anche che serva tanta forza. VOGLIO ESSERE IL PRIMO A TRASMETTERLA A CHE NE HA BISOGNO, A MIO FIGLIO. Vi abbraccio e penso in ogni istante che domani sarà sicuramente un giorno felice. Scusate lo sfogo ma non sono così forte da reggere tutte fatiche. Condividere certe emozioni è di aiuto, sicuramente a me e spero anche ad altri. un forte abbraccio. roberto

  5. Grazie Milly e Roberto per i vostri pensieri!
    Roberto, sei un padre fantastico!
    Leggendoti mi sono resa conto di una cosa: quel pensiero, quella preghiera che rivolgiamo al cielo quando vediamo i nostri figli soffrire, quella supplica di farci stare al loro posto, quel “prendi me! ” lo abbiamo pensato tutti!
    In qualche modo penso che lassù qualcuno ci abbia ascoltato, perché anche se non possiamo sostituirci a loro, possiamo prendere un po’ del loro peso, delle loro sofferenze sulle nostre spalle alleviando il loro dolore!
    È molto importante che chi sta combattendo una malattia non si senta mai solo!
    E tu sicuramente sarai di grande aiuto per tuo figlio; quando vedrà il tuo sorriso e la tua forza, avrà la voglia di lottare, di non mollare!
    Presto tutto sarà finito, e guarderete a questa esperienza come una prova di grande forza, che avrete superato insieme, tutta la famiglia!
    Ti faccio tantissimi auguri e mando un forte abbraccio a te e tuo figlio!
    Le mie preghiere non mancheranno!
    @milly: mio figlio è stato molto fortunato a trovare un donatore HLA identico! Per fare in modo che tutti possano avere questa fortuna c’è bisogno di molti donatori! Per questo ho deciso di raccontare la nostra storia, perché si sappia che la donazione è fondamentale!
    Un abbraccio!

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