“ah non rischi di morire domani, allora ok, scusa c’ho da andare…”

Quel che voglio dire è che un rapporto non si esaurisce nel “ah non rischi di morire domani, allora ok, scusa c’ho da andare…” e che semplicemente sto facendo le mie valutazioni, nel bene e nel male di come si stanno comportando le persone a me attorno. E’ chiaro che se c’è un momento in cui gli amici ti dovrebbero stare vicino magari è proprio questo. Con questo non ce l’ho né con chi si sposa, né con chi lavora, né con chi deve guardare i propri figli, con chi va a divertirsi; anche perché la loro vita non si è fermata, ed è giusto che continuino le loro cose di sempre. Meno amico chi si dice e si sente vicino e se ne frega sostanzialmente sputando magari qualche sentenza o qualche frase d’occasione poi ti guarda un po’ compassionevole si accerta che non muori domani e torna ai suoi affari che tanto il suo l’ha fatto. Con chi ti dice no, ma davvero mi sei nel cuore e poi quando lo chiami perché in fondo anche tu c’hai creduto che fosse così neanche capisce che anche solo cinque minuti del suo tempo, un consiglio, una parola, un messaggio, una qualunque cosa sono diversi dalla sostanziale indifferenza per come te la passi oltre al risultato di un analisi. Tutto qua. Poi è difficile da spiegare e sono anche stanco, semplicemente a volte senti la gente che se ne frega altre senti una persona vicina… e non sempre l’amicizia viene confermata purtroppo in questa seconda sensazione. Invece devo dire che persone che mi erano piuttosto lontane si son preoccupate molto di più di quanto mi sarei aspettato. Come glielo spieghi che quando sei stato mesi senza uscire da una stanza hai semplicemente imparato a farlo e che non è una cosa indolore per te adesso varcare una porta? Perché non sai più come si fa e cosa ti aspetta fuori… come glielo spieghi ora che hai un terrore infinito e che non sai come fare a ripartire per muovere il primo passo e che sì il primo passo è bello, bellissimo ma il secondo e il terzo non sai da che parte andare perché per te esisteva solo quella stanza? Come glielo spieghi che l’unico tuo pensiero ultimamente è stato sopravvivere e che adesso che ci stai riuscendo vorresti anche vivere ma non sai più come fare? Per il resto c’è tempo no? Certo, c’è sempre tempo…
Ah vabeh gli amici quelli che “no scusa sai se in questi giorni non c’ero ho avuto da fare… ma dimmi come stai?” “ti sento la voce un po’ giù, c’è qualcosa che posso fare? Ah senti in questi giorni proprio non posso… sai c’è tanto da fare però allora ci si vede eh… tanto mica ti senti male vero? Domani ci sei…” e poi domani però non ci son loro perché troppo occupati, però tu ci sei… si e cosa gli rispondi? Ma no, tanto è inutile quindi stai zitto e dici, no no nulla… va tutto bene… ma cosa vuoi che ti dica? Il mio vecchio mondo è andato a rotoli nel frattempo e sai si è giusto assentato un attimo, una sveltina e torna.! Vaglielo a spiegare che te non te ne frega niente e che piuttosto ti tagli le vene. Come sei estremo! “Come stai?” “ma dammi notizie della tua salute” mi raccomando… e invece ti sei proprio rotto di dare notizie della tua salute: “l’importante è la salute” verissimo non posso contestare un po’ come quando mangi cibo strillato e lo mangi lo stesso perché “pensa ai bambini africani”… l’importante è la salute niente di più vero. Ma andare un po’più là? Di che ti lamenti? Sempre a piangerti addosso, no e poi da te non lo accetto da te che hai passato tutto questo certe cose dovresti averle capite. Prima ci stavo più comodo a dire il vero e allora lo vedi che non ho capito niente? Ho capito che si vive una volta sola, che è importante star bene perché il tempo che passa non te lo rende proprio nessuno e che il tempo passato a ingollare ancora meno… E allora ingolla manda giù e continua a pedalare… “preservati”… in ospedale l’obiettivo era chiaro ed era sopravvivere adesso qual’è l’obiettivo? Adesso qual’è? Qual’è? Ti aspettavi un ritorno soft, ti accompagnano tutti finché stai male, che disdetta capire che il mondo là fuori non è che proprio ti attendesse impaziente dalla tua ascesa dagli inferi.

12 commenti

  1. parole vere,tutti si preoccupano ,tutti danno la propria disponibilità ma nessuno si fa avanti x farti un pò di compagnia ,hanno paura nn so di cosa,ma il dolore lo portiamo noi malati ,noi che le chemio aggiustano una cosa e ne sfasciano altre,noi che inevitabilmente perdiamo la nostra vita che nn viviamo + regolarmente,noi che facciamo pietà agli occhi di chi ti vede,poi quando hai bisogno gente che ti sta accanto x distrarti tutti hanno da fare e c’è la solita telefonata che ti dice:come stai oggi ?,tutto si ferma quà ,noi che quando siamo chiamati x le terapie tremiamo x quello che ci aspetta,insomma siamo noi che soffriamo e siamo sempre + soli con l nostro dolore dentro.

  2. …….rimango sempre nella mia idea che gli amici sono sempre presenti………. quando si va a cena fuori ……..quando ci sono i bei momenti da condividere…..ma appena c’e’ una malattia o una morte!!!!!!!che disastro e’ vero la solita telefonata ……come stai???oppure il messaggio perche’ nel caso nostro quando paolo era in ospedale i ns amici erano in spagna e mi arriva il messaggio come sta andando?ma come sta andando…..non potevi telefonare ?no,le vacamze sono troppo importanti!purtroppo……tante persone dovrebbero andare a fare un giro nei reparti ematologi o encologici e dopo ……chissa’ un po’ di sensibilita’ potrebbe venire!
    siamo tutti sotto questo cielo e dobbiamo non scordare che ci vuole un po’ di umanita’!!!!!!!
    un abbraccio lory

  3. E’ vero……. a me è capitato di incontrare al supermercato una persona che non vedevo da tempo, e dato che avevo la bandana in testa e chiaramente non ero proprio un fiore, quando ha saputo il problema, ha fatto un vistoso salto indietro, mi ha salutato frettolosamente e si è dileguata……. Ignoranza (nel senso di ignorare), mancanza di sensibilità e tatto, alto menefreghismo, paura – no, terrore – vedi bene che sono sentimenti purtroppo comuni a chi ha avuto finora la fortuna di non imbattersi in nessun ostacolo, e non osa neppure avvicinarsi al pensiero di brutte storie e preferisce non conoscerle neppure…………
    Quando ero ricoverata ricordo che ho fatto spendere veramente ai miei un capitale in tessere telefoniche. Chiaro che quando sei così recluso, hai bisogno di un contatto con il mondo, più che di ricevere compassione, ed in cambio ho ricevuto una grande vicinanza delle mie colleghe, non ho trovato rispondenza in persone che io (sola) sentivo più vicine, ed ho ritrovato invece persone sulle quali non avrei fatto tale affidamento.
    Non devi essere così deluso, caro amico/a, così è e così dobbiamo accettare……. Inutile purtroppo sottolineare quanto è deludente e doloroso ricevere questo non interesse, piuttosto mettiamo tutto a frutto, dobbiamo convincerci che da ora in poi al centro del mondo ci siamo noi, e le cose o le persone che non ci sono troppo gradite possono bollire nel loro brodo, noi abbiamo di meglio da pensare, a NOI, alla nostra salute, a riprenderci il tempo perso, a godere di tutto il bello che c’è fuori e di tutte quelle piccole cose e sfumature che senz’altro questi altri non sanno cogliere e valutare. Perchè NOI ora abbiamo dentro qualcosa di più grande e bello di loro.
    Inutile dire che ti faccio un augurio grande un monte (in Toscana si dice così), e se vorrai ancora parlare con noi, avremo tutti piacere di risponderti. Ciao, in bocca al lupo, FORZA FORZA FORZA e AVANTI TUTTAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

  4. Purtroppo questo pensiero lo condivido e lo capisco, perchè mi fa ritornare in mente, quando con le compagne di sventura, e con le nostre poche forze riuscivamo a riunirci nel soggiornino del reparto o in una stanza, perchè una di noi non poteva alzarsi, ed i doscorsi cadevano proprio su questo argomento. Gli amici, ma che fine hanno fatto? ho visto piangere per le delusioni che hanno dato gli amici che nel momento del bisogno non c’erano.
    E’ vero che per loro la vita non si ferma ed è giusto cosi, ma a volte basta veramente poco, per non far sentire le persone abbandonate.

  5. non sono quel tipo di persona…sono certa che chi dice ad una persona che sta male che tanto domani sarà li ad aspettare pensa proprio di non essere quel tipo di persona.
    ed invece si cade nel vortice del rimandare a domani e in un attimo ti trovi ad essere proprio quel tipo di persona…malamente disponibile per la certezza di essere nel giusto magari.
    perchè la certezza di fare qualcosa di buono senza porsi domande rende tutti estremamente superficiali, chiunque dovrebbe farsi delle domande in genere e soprattuo in certe situazioni…certo si…si dice che a seguire l’istinto non si sbaglia mai, ma in questo caso non è l’istinto che si deve seguire ma la propria sensibilità che probabilmente è annullata dalla certezza di non essere quel tipo di persona.
    ciao alessia

  6. Ciao 🙂
    Io non ho avuto una malattia come questa, ma sento che ciò che dite sia purtroppo vero. Forse non del tutto e per tutti, ma è una realtà troppo diffusa.
    Credo che il motivo vada ricercato proprio nell’esperienza diretta o indiretta di questa malattia: bisogna conoscerla per sentirla, per poi condividerla e per saper amare. Ci sono persone che fortunatamente possiedono un’estrema sensibilità, e ci riscaldano; magari sono coloro che per noi non erano proprio amici ma conoscenti, e si rivelano così vicini, più degli amici.. che sono così caldi e presenti…per le cene&Co., come scriveva qualcuno.
    Certo però, erano i nostri amici… che dolore.
    In questa vita sembra anche che ci siano pochi spazi per parlare, informare, e in generale trasmettere tutto ciò che è sofferenza e dolore: la gente lo rifiuta, non fà commercio, non c’è share..forse perché la maggior parte delle persone sta bene?! … non credo… tutto ha un valore meramente economico,parlo soprattutto di televisione e giornali..che potrebbero aiutare a sensibilizzare questa realtà, renderla più visibile, per cancellare l’indifferenza, che a volte è solo ignoranza. Effettivamente anche in tv se ne parla poco..e si pensa più a fare ”casciara”! eppure è una realtà! La nostra realtà! Di tutti, perchè appartiene alla nostra vita!…e poi la capisci solo quando ti capita! 😮
    Per questo io ammiro ad esempio Stella..che ha aperto un varco con il suo arcobaleno.
    Spiegate ai vostri amici cos’è tutto questo..forse saranno davvero vostri amici..o forse capirete che magari non c’è poi tanto feeling che pensavate..
    Un caro abbraccio a tutti 🙂
    Vittoria

  7. wow….bell’insegnamento!!!
    che dire…il mondo dovrebbe leggere questo articolo e tt noi….quelli sani…ci accorgeremo che nn siamo davvero niente…che siamo egoisti all’enensima potenza….
    ben ci stà …che se capitasse a noi…dovessimoprovare le stesse cose…ma forse poi in fondo nn sarebbe così..xkè ci sarebbe qualkuno ke lo ha passato…….
    BUON TUTTO STELLA…..e grazie di questa lezione di vita…
    ci rifletterò..♥ buon tutto a tutti…un abbraccio.Lory

  8. che bello leggere che ho colpito ,parole dettate dal mio cuore e che quando stavo male dovevo subire ,noi malati nn abbiamo la lebbra anzi dovremmo essere + coccolati xchè nn si sa il futuro cosa ci riserva,nn a tutti gli smidollati va bene ebbene si qualcuno si perde x strada ,tu cara amica sei impareggiabile ….avanti tutta stella ,….

  9. Anch’io posso dire che mi sono state più vicine persone ”insospettabili” e invece quelli che consideravo veri amici hanno preso un pò di distanza…però non mi sento di”condannarli”, è vero, nel pieno della malattia non nascondo che c’ero rimasta parecchio male…ma,ripensadoci adesso forse avevano solo paura, paura di non sapere cosa dire,paura di dover fare i conti col fatto che sarebbe potuto capitare a loro,paura sicuramente mista anche a ignoranza sull’argomento, paura di vedermi sofferente(forse quando uno sta bene si sente un pò in colpa,pensa che chi è malato lo invidi..bò)…e mi chiedo : io al posto loro sono così sicura che ci sarei stata?? ora ovviamente la risposta è sì, ma se non avessi provato la malattia ? bè, onestamente non lo so..
    Questa è la mia personale esperienza,e non voglio essere ”buonista” a tutti costi,xrò cerco sempre di analizzare i fatti da diverse prospettive…
    Comunque,x concludere,penso che certe emozioni,paure e cose non dette di una persona che si è trovata (o si trova ancora) nella malattia le possa capire solo chi ha provato la stessa esperienza…per chi c’è passato è più facile forse sostenere e dare forza a chi c’è ancora dentro,anche se magari non ci si conosce…
    Un abbraccio a tutti
    Luisa

  10. Ciao a tutti!!
    Penso di essere molto fortunata, perché durante la mia malattia (la sto ancora vivendo, ho fatto il trapianto di midollo il 20 aprile scorso e sono a +62 gg), di quelle persone che sono “sparite”, me ne sono capitate davvero poche, se la memoria non mi inganna, forse “solo due”.
    E anch’io come Luisa, mi sono chiesta: “io nella stessa situazione, cosa avrei fatto????”. Certo oggi direi che sarei stata presente.
    Ma senza aver provato la malattia?????? Onestamente non so rispondere….
    Una delle due persone che mi ha PERSO (scusate l’arroganza!!!!), era per me molto importante, ma credo di non essere io ad aver perso qualcosa o qualcuno!!! Ogni tanto un pò di modestia ci vuole!!!!!!
    Ho cercato di dedicarmi a tutte le persone (amici, parenti, conoscenti, persone molto lontane e mai conosciute di persona, persone conosciute su questo sito, su gruppi di FB,….)che mi meritano, mi sostengono e mi vogliono bene.
    Secondo me star male per “le due persone sparite”, é una gran perdita di tempo ed energie; non nego di essere stata male inizialmente, ma poi ho capito le cose che vi ho scritto.
    Forse la mia é presunzione o arroganza, ma non importa, é giunto il momento in cui sono riuscita a dare il giusto valore alla mia vita, credetemi é inestimabile e sono certa che lo sia per ogni essere umano, per ognuno di noi, per ognuno di loro………
    Bisogna solo riuscire a comprenderlo!!!
    Ognuno di noi merita il meglio!!!!!!!!!!!!!!!!
    Dai ragazzi AVANTI TUTTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
    Un forte abbraccio
    Giusy

  11. t capisco benissimo a me è capitata la stessa csa… ma io ero appena diplomato, 18enne!! di tutti gli amici k avevo ne sono rimasti come dice il detto: pochi ma nn buoni ottimi !!! e in qste circostanze capisci k t vuole veramente bene

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