Lunedì scorso, 8 dicembre, ci siamo recate al Reparto di Ematologia Degenze del Policlinico di Tor Vergata per aiutare gli infermieri di turno a preparare l’albero di Natale ed a rendere un po’ più “allegro” l’ambiente. Pochi dei pazienti ricoverati erano, purtroppo, in condizioni di salute tali da poterci aiutare: la chemioterapia oltre a rendere deboli, abbassa i valori ematologici sotto i livelli di guardia e non sempre è possibile lasciare le proprie stanze. Noi, nostro malgrado, sappiamo bene cosa si prova in quei giorni…

L’idea di addobbare il reparto è nata quasi un anno fa durante una delle nostre famose riunioni all’ora del tè; è stata una promessa che ci siamo scambiate: “L’8 dicembre se siamo ancora vive ci incontriamo qui per preparare l’albero di Natale!”. Avrebbero partecipato volentieri con noi Barbara e Valentina che, ahinoi, non hanno potuto vivere e festeggiare un altro Natale. La vita non lo ha concesso loro, ma ne abbiamo sentito la presenza accanto a noi. Forse anche un po’ per non contravvenire ad un impegno preso con loro, abbiamo cercato di radunare tutte le nostre forze, ci siamo scrollate di dosso ansie e preoccupazioni e la fatica di un anno intero passato tra le privazioni della malattia e baldanzose e festose abbiamo mantenuto la promessa.
Per cercare di ravvivare un po’ le stanze e di portare un po’ di festa (anche se quando si sta male la festa sparisce dal cuore…), abbiamo portato un piccolo presepe ed un alberello tutti colorati tanto per far sentire l’atmosfera natalizia anche agli ammalati che, purtroppo, hanno preso il nostro posto.
L’8 è stato anche il compleanno di Grazia, una signora gentilissima e con una forza interiore quasi invidiabile, che abbiamo conosciuto al day-hospital. La vita non è stata particolarmente generosa con lei negli ultimi mesi (ha perso suo marito di infarto in uno dei rari momenti in cui lei aveva potuto tirare il fiato per la sua malattia…). Ci ha fatto molto piacere notare il suo sorriso dietro la stanchezza e la fatica che trapelavano dalla sua espressione contrita. Forza Grazia, continua a lottare come sai fare!
Abbiamo scambiato due chiacchiere con i degenti che ne avevano la forza e ciò che ci ha colpite maggiormente è stato che tutti lamentavano una stanchezza che va al di là di ogni immaginazione per chi non ci è passato. Abbiamo raccolto volentieri i loro sfoghi e speriamo di essere state loro di aiuto nel dimostrare che finché c’è vita c’è speranza. In molti ci hanno confessato di non sentirsi più capiti neanche dai propri congiunti, ma di trovare in noi tutta la comprensione che cercano. La frase che ci è stata detta più volte è stata: “Voi potete capirci perché ci siete passate!”. Ed è vero: l’angoscia che si prova per vedere la propria vita modificata e ridotta ad una serie infinita di sofferenze, paure, disagi, rinunce che purtroppo vanno estesi anche a chi amiamo di più, non è spiegabile neppure alle persone che amiamo: a volte, può sembrare strano, ci si sente più capiti da chi ci è passato o ci sta passando ed anche se la conoscenza è di pochi mesi, può sembrare che ci si frequenta da tutta una vita: la vita da malati ematologici…
L’albero è lì festoso in reparto… E’ un albero di speranza come il nostro arcobaleno… E’ un albero di aiuto e di sorrisi… quelli che sono venuti spontanei quando abbiamo fatto la foto con i medici di guardia che indossavano i berretti da Babbo Natale… Purtroppo è anche un albero di tribolazione perché è messo in quel posto dove l’allegria spesso fugge per lasciare posto alla malinconia, alla tristezza ed al senso di colpa per aver arrecato preoccupazioni a chi più è nei nostri cuori soprattutto in un momento dell’anno che dovrebbe essere luci e festoni…

 

3 commenti

  1. Mitiche! Ce l’avete fatta! Siete riuscite nel vostro intento: portare “l’arcobaleno della speranza” attraverso l’albero di Natale e il Presepe, a chi ne ha più bisogno …. perchè Natale è per tutti …
    Nonostante la stanchezza di lunedì, Stella ieri, ha trovato la forza (non so come fa!!!) per far trascorrere alle sue nipoti un pomeriggio indimenticabile. GRAZIE ZIA!!!!!!!

  2. Ciao Bubu! per noi è stato un piacere, anche perchè era un desiderio di Barbara e di Valentina, e tu sai quante volte ne abbiamo parlato, e noi non potevamo mancare a questo impegno preso, sia per noi sia per loro..

Rispondi a Bubu Annulla risposta