Dunque, dopo una gastro(ne ho collezionate 8 mi pare fino a oggi) una pet ed un’altra gastro………finalmente il 21 marzo 2012(ho ricontrollato la data sulla mia agendina)mi presento in ospedale per la prima chemio ufficiale.

Da quel giorno, le mie settimane avranno due appuntamenti fissi: al martedi la visita e le analisi ed al mercoledi la chemio.

Ogni tanto,per rompere la monotonia anche qualche puntura lombare.

L’inizio è tragico, soprattutto il mio atteggiamento non è dei più propositivi, con una spiccata tendenza all’autocompassione ed a fare la vittima.

Un bel giorno il mio medico curante,che non mi stancherò mai di ringraziare per non avermi mai preso a schiaffi in pubblico davanti all’ennesima scenata….mi fa molto esplicitamente capire che se le cose non fossero cambiate……….

Quel giorno è cambiata la mia testa, sono uscito dall’ospedale non come un cane bastonato ma convinto che per guarire,oltre che cure e medicine,ci sarebbe voluto un mio concreto aiuto.

Con uno spirito nuovo ho affrontato quel che restava delle 13 chemio complessive, supportato dai risultati della pet di metà percorso.

Altrettanto con le 22 radio a cui mi sono sottoposto.

Non ho mai voluto coinvolgere gli altri nel “mio” problema, non ho mai voluto che mi accompagnassero in ospedale,questo semplicemente perchè chi non è malato non può capire( ed è giusto sia così).

Un altro malato invece lo può fare………sa cosa dire per farti star meglio, sa condividere le tue paure,le tue speranze,le tue delusioni.

Se il tuo compagno di chemio(chiamiamolo così) ti dice che hai una bella faccia…….vuol dire che è la verità,perchè sa come guardarti.

Al 3 di settembre 2012 effettuo la raccolta delle cellule, ho le vene a pezzi e per poter effettuare l’operazione mi sottopongo all’inserimento di due cateteri nelle vene delle braccia essendomi opposto,fin dall’inizio,all’inserimento del pic.

Al 31 dicembre 2012 festeggio la fine dell’anno con l’ultima radio.

La successiva pet con contrasto è negativa e adesso sono in attesa di una visita ai primi di luglio e di una tac ad ottobre.

Ho sempre parlato senza mezzi termini della mia malattia,spesso le persone che mi circondano sono rimaste sorprese da questa cosa.

Ho sempre avuto il bisogno di “far sapere” agli altri che purtroppo sono cose che succedono ma che si possono e si devono affrontare.

Non so se questa esperienza mi abbia cambiato o migliorato,so soltanto che ho imparato a fare una cosa che ho ignorato per più di 45 anni: accorgermi degli altri.

Livio,Debora,Teresa,Manuela,Francesca,Anastasia………….sono nomi sparsi quà e là di persone a cui devo la vita.

Dottori,infermiere o semplici portantini……..tutti importanti,non esiste una scala gerarchica o una classifica.

So perfettamente che la malattia potrebbe riproporsi quando meno te lo aspetti,che la guerra sarà ancora molto dura…………intanto però voglio utilizzare quelle forze ritrovate per cercare di far capire quel che ho capito io andandoci a sbattere il muso: esistono gli altri………..e se sono in difficoltà vanno aiutati.

Alessio T.

1 commento

  1. Complimenti per la forza… mi hanno colpito molto queste parole:
    Non ho mai voluto coinvolgere gli altri nel “mio” problema, non ho mai voluto che mi accompagnassero in ospedale,questo semplicemente perchè chi non è malato non può capire( ed è giusto sia così).

    Un altro malato invece lo può fare………sa cosa dire per farti star meglio, sa condividere le tue paure,le tue speranze,le tue delusioni.

    Se il tuo compagno di chemio(chiamiamolo così) ti dice che hai una bella faccia…….vuol dire che è la verità,perchè sa come guardarti.

    Confermo e condivido in pieno… Un abbraccio.
    P.S. Oggi sei venuto al PTV all’associazione. Mi ero assentato un attimo, mi sarebbe piaciuto conoscerti. Non mancherà occasione. 🙂

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