make-upPiccola premessa: ho il terrore di ospedali, medici, medicine, malattie e tutto quello che ci gira intorno. Lunedì 21 maggio è successo un miracolo, sono andata al Policlinico di Tor Vergata per partecipare all’iniziativa organizzata dall’Arcobaleno della Speranza: Diamo Corpo e Cura all’Immagine, e l’ospedale mi è piaciuto, anzi l’ho amato! Vedere con quanto entusiasmo la consulente d’immagine Valentina Zatti insegna alle pazienti e ai pazienti oncoematologici come prendersi cura del proprio aspetto è stata un’esperienza emozionante. Straripante di entusiasmo anche il personale infermieristico, capitanato da Veronica, che attraverso queste ed altre iniziative risponde ai percorsi di umanizzazione delle cure e si prende cura della persona in senso olistico. Sorridente e piena di gioia la Presidente dell’Arcobaleno della Speranza, Maria Stella Marchetti, che dedica tutto il suo tempo libero ai progetti dell’associazione e non si ferma mai! C’è una cosa che dovete sapere, sia Valentina che Maria Stella ci sono passate, si sono ammalate, si sono curate e sono guarite. Entrambe hanno deciso di aiutare tutti coloro che stanno vivendo la malattia, hanno messo a disposizione dei pazienti il loro tempo, le loro competenze e le loro energie. Sono le persone che, come dico sempre, rendono il nostro mondo un posto migliore. Allora ho chiesto loro di descrivere come vivono questa esperienza e voglio condividere con voi le risposte. Maria Stella: “Emozionante, bellissima, euforica. Per tutte le pazienti affette da tumore è un sostegno di make-up terapia fantastico, riporta alla vita!”. Valentina: “Si tratta di un’esperienza che mi permette di trasmettere tutto quello che è stato utile a me, essendo stata una paziente oncologica. Avendo provato su di me i benefici del make-up ho deciso di creare delle linee guida a supporto delle pazienti oncologiche. Devo dire che è una soddisfazione grande, perché ho proprio toccato con mano il beneficio di riconoscere la propria immagine allo specchio. Ci si vede malate ed è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno, quindi ben venga il make-up!”. Veronica: “Le giornate come quella di oggi rispondono ad una chiamata del paziente, ad un bisogno della persona. Noi vogliamo credere che siano giornate di coccole. Coccole che sono cure integrate alle terapie convenzionali, quelle a cui le persone con le malattie oncoematologiche sono sottoposte come la chemiterapia, il trapianto di midollo osseo, il follow up in day hospital. Quando viene diagnostica una patologia come le leucemie e i linfomi, che può durare anche anni, al paziente viene prospettato anche il percorso per prendersi cura della persona che prevede uno o due appuntamenti a settimana”. Ovviamente non potevano mancare le tre parole per descrivere questa giornata fantastica: Bellezza, Condivisione, Emozione.

Francesca Meucci

Il giorno che ho amato l’ospedale (con il make up)

1 commento

  1. Sono venuta anch’io un giorno a vedere questa nuova realtà offerta dall’ Arcobaleno della Speranza alle pazienti ematologiche e non solo, e sono rimasta colpita dal clima di serenità ed entusiasmo delle pazienti nell’affrontare i corsi per prendersi cura di se stesse e della propria immagine in maniera positiva e sicura dal punto di vista dermatologico.
    Bellissima iniziativa!! Viva L’ Arcobaleno della Speranza!
    (P.S. tra l’altro vengono pazienti oncoematologiche anche da altri ospedali)

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