La parola futuro, quando si entra nel tunnel della malattia, perde di significato. Al momento che ti dicono. hai la leucemia, piuttosto che un linfoma o un mieloma, prima di realizzare ed iniziare a lottare, nella mente si fa buio, perchè proprio a me? Che ho fatto per meritarmi questo? Morirò, questi sono i pensieri. Poi, cominciata la terapia, si pensa all’aspirato midollare o alla tac-pet che si fa al termine del 1 ciclo, nonchè le analisi ematologiche che ci diranno rispettivamente lo stato della malattia e la ricrescita dei valori e, il fatto che interessa di più, è l’uscita dall’ospedale Tornare a casa, fare la pipi liberamente e non in un barattolo essere con i familiari. Si continua cosi per tutta la durata del percoso, un futuro aspettando i risultati degli esami suddetti e le varie entrate ed uscite dall’ospedale. Questa situazione prosegue per tempi diversi, fino a quando comincia a stabilizzarsi. Ecco che il futuro diventa quello di tra un po’ potrò fare qualche stravizio nel mangiare, potrò togliere la mascherina, ricominciare qualche attività. Tutto ciò accade anche per chi ci è vicino, vivono insieme a noi tutte le ansie, le fobie lecite ed illecite. All’improvviso, almeno a me, venne il pensiero di aspirare ad un viaggio, andare al mare. Il futuro , prima che tornasse ad assumere un significato sono passati 12 anni, ma non sarà più come prima della malattia. Desidero vivere giornalmente, con gli affetti dei cari come non avevo mai fatto, respirare a pieni polmoni, guardare un prato o il mare per ore, come se fosse l’ultima volta. La vita è cambiata, resta un problema importantissimo, per chi ci sta vicino, una volta guariti, tutto riprende nella norma, per noi nulla è più come prima, compreso il futuro. Ezio

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