Alessandra Bonetto 2013.sitoOggi ho portato la mamma al controllo e tra l’emocromo e la visita sono passate quasi quattro ore. E ho osservato come il tempo quasi si fermi. Perché nel limbo dell’attesa si vivono quei momenti in cui la speranza che tutto vada bene supera la paura che qualcosa vada storto.

E guardavo attorno a me. Perché se a pediatria tutti hanno i sorrisi stampati per non far paura ai propri figli e quindi capita di camminare per il corridoi con il sottofondo delle risate dei bimbi, a oncologia adulti vedi e tocchi la sofferenza. Nulla la stempera, non ci sono maschere.

Per cui capita che tra le 50 persone in attesa come te ci sia la ragazza con gli occhi pieni di lacrime o la mamma la cui mano non smette di tremare sulla spalla del figlio che comunica i suoi dati all’accettazione. C’è la signora anziana che continua a controllare le carte e sospira. Tanta dignità e tanta voglia di vivere. Sono rimasta ammirata e credo sempre più fortemente che chi vive tutto questo venga privato di qualcosa ma che sia arricchito di contro da una umanità e forza uniche.

Barbara

Foto di Alessandra Bonetto

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