Nel reparto di ematologia del Policlinico Tor Vergata di Roma abbiamo preparato l’albero di Natale. Purtroppo molti pazienti non hanno potuto partecipare, poichè si trovavano in aplasia.

Eravamo però un bel gruppetto di persone, c’erano: Silvia, 19 anni, che ancora è in lotta con la leucemia; Stefania 37 anni che dovrà affrontare il trapianto a breve; Veronica un’infermiera tirocinante e volontaria della Croce Rossa, venuta apposta fuori dall’orario di lavoro; Andrea 27 anni ricoverato che aspetta con ansia che i valori risalgano per andarsene a casa; Marta appena entrata per affrontare un nuovo ciclo di terapie ed Ezio, il nostro volontario, che fa un lavoro eccellente con i pazienti andandoli a trovare e a confortare, con il quale ho fatto il giro delle stanze, portando un piccolo alberello ed un presepe, tanto per dare un tocco di festività .

Mentre preparavamo l’albero molti facevano capolino incuriositi da quel trambusto che spezzava il silenzio di quel reparto, sapendo che “l’arcobaleno della speranza” sarebbe arrivato per i preparativi natalizi.

Quando i pazienti potranno uscire dalle stanze, troveranno l’albero e il reparto addobbato, con l’augurio che sia anche per loro un Natale di speranza.

Chi ho trovato nelle stanze? Tante persone giovani con tanta voglia di vivere, ma stanchi della sofferenza, stanchi di non poter fare niente, stanchi di farsi le domande e non ricevere risposte, stanchi dei troppi giorni che si deve rimanere ricoverati…stanchi! E la stanchezza porta alla rabbia e alla sfiducia. I loro sguardi erano vivi, ma velati da tanta tristezza, loro ci dicevano che potevamo capirli, noi abbiamo cercato di incoraggiarli, perché la stanchezza è il nemico numero uno contro questo male e di lottare fino all’ultimo, e di non lasciarsi abbattere anche se non è facile.

Forza ragazzi, la battaglia è dura ma dovete uscirne vincitori, la pazienza e la forza sono le armi migliori per superare e vincere la malattia….

 

NON MOLLATE E AVANTI TUTTA!!!

 

 

 

 E questa è la chicca di quest’anno, una pallina con il nostro magnifico arcobaleno fatta dalla nostra Silvietta   

  

 

        

 

 

L’ ARCOBALENO DELLA SPERANZA

9 commenti

  1. Sono passata stamattina per dare i miei regali al gruppo verde….
    e devo ammettere che il reparto “addobbato” fa tutto un’altro effetto 🙂
    Nonostante tutto, nonostante per molti sarà un natale “diverso”….. avere qualcosa che ci riporta a quello che c’è Fuori,sapere che anche noi ne facciamo parte, ci dà molta speranza.
    Siete stati super-bravi…. grazie mille….

    e come ho gia detto a stella, la pallina con l’arcobaleno, fa la sua porca figura !!!!

    vi bacio contagiosamente :-0

    Carolina

  2. Un dono particolare per un Natale per me speciale,
    è la speranza di un futuro per me e tanti altri che con forza e pugno duro
    lottano ogni giorno per andare avanti.
    E’ una lotta per la vita, perchè non credi che sia finita, tante cose ci sono da fare
    e mai più voglio rimandare, è vero essa spesso ci sembra pigra o stressante,
    ma è il dono più importante che il Buon Dio ci ha regalato e mai va sprecato,
    ma vissuto intensamente per poter amare veramente!

    Stefania

  3. Cosa è in grado di fare un “semplice” albero se questo è un albero di natale…
    L’albero è simbolo di vita e l’arcobaleno è il nostro simbolo di speranza, quale migliore unione!!!
    La speranza di una vita migliore e per i pazienti una boccata d’aria pura vedere la vita vera che entra in reparto e tutto questo senza stella e l’arcobaleno della speranza non sarebbe stato possibile, la forza che mette lei nel raggiungere gli obiettivi dell’arcobaleno si materializza anche in un piccolo presepe distribuito nella stanze asettiche del reparto.
    Lei sa cosa vuol dire essere fuori dal mondo io no, ma frequentandola sono entrata in un mondo che mi era estraneo ma che mi ha fatto rendere conto di quanto sia importante essere presenti anche solo con un simbolo…lei questo lo ha fatto …lei questo mi ha insegnato.
    Il paziente ematologico è un paziente particolare diverso dal “normale” paziente oncologico perché questo tipo di sofferenza mette a dura prova sia il corpo che la mente e questo me lo hanno insegnato stella e un nostro amico in comune.
    Sapere che i pazienti che non hanno potuto fare l’albero potranno comunque fare un sorriso o godere di un sorriso di chi era triste accanto a loro, beh questo vale più di ogni regalo materiale ricevuto.
    Sono certa che questo albero scatenerà una catena di sorrisi e il sorriso è un anticorpo fondamentale per combattere questo male infame che porta all’isolamento forzato e spinge al lasciarsi andare…
    Ma ragazzi dovete sapere una cosa, non siete soli quello che hanno fatto stella, ezio, silvia ( con la sua fantastica pallina arcobaleno ) e gli altri è una spinta verso l’altro è pura energia e noi da “fuori” siamo con voi e non vi molleremo mai.
    Dovete vivere e combattere e nei momenti in cui non sarete in forma ricordate questo albero e un sorriso sarà sui vostri volti e avrete un anticorpo in più per poter rinascere a nuova vita….quante cose può fare un “semplice” albero….
    Avanti tuttaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
    alessia

  4. ritornare in reparto e rivivere le storie di altri pazienti, che come me stanno lottando, è stata dura…ma il semplice stare insieme, collaborare, parlare, ridere ha fatto in modo di allontanarci per poco dalle mille preoccupazioni giornaliere e di concentrarci nella gioia e nella speranza racchiusa in un albero di Natale, che per tanti può sembrare normale, ma che per noi rappresenta tutto il nostro domani!

  5. “Cosa è in grado di fare un semplice albero….” lo sapeva bene anche la mia cara amica Valentina che da lassù, come l’anno scorso e insieme agli altri preziosi angeli di Dio che in quel reparto hanno lasciato il segno, guida le mani di Stella e soffia su ogni ramo tutta la vita che aveva dentro…. e di quell’albero, cara Vale, tu sei il puntale. T.v.b.

  6. non smettero’ mai di commuovermi nel vedere i pazienti del reparto di ematologia……nonostante le lunghe degenze…….le cure………riescono appena possono a sorridere…e’ bello vedervi con l’albero di natale ……e immagino la gioia anche del personale nel vedere tanta bella gente!brava Stella!un emozione immensa e allargo le braccia e un forte abbraccio da parte mia e di Paolo……….arriva da MILANO vi voglio bene………….forza e avanti tuttaaaaaaaaaaaaaa
    lory e paolo

  7. Cari,
    che belli vedervi tutti insieme ad abbellire il reparto con le luci e i colori del Natale. Periodo dell’anno difficile questo, momento di resoconti e buoni propositi. Il vostro lavoro questo anno è stato per noi fonte di gioia ed emozione: finalmente un nuovo elettrocardiografo, la postazione con il pc per lo svago dei degenti, tanti eventi culturali, tanti cari pensieri…
    Grazie, grazie di cuore per aver portato i colori della speranza e un augurio per tutti gli obiettivi del 2010.
    Luana

  8. Ciao Stella,anche se po’ in ritardo,volevo dirti che è stato un bel momento,era tanto che non uscivo dalla camera e sai che dopo il primo ciclo,anche conversare con piu’ di quattro persone è stato molto confortante,mi sono divertito.E’ bello il modo in cui portate la vostra forza e la comprensione,alla gente che si trova li dentro.Grazie per aver illuminato il reparto con i colori del Natale.Per tutti i smidollati,non mollate mai e combattete senza farvi sovrastare MAI,perchè la vita e colma di tante belle cose e siamo noi a doverle conquistare….Buone feste a tutti…

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