prova_corsoTutto inizia nel Gennaio 2014, non riuscivo più a dormire, la tosse non lo consentiva, una sera guardandomi allo specchio mi accorsi di avere un bozzo al centro del petto.

Andai dal mio medico curante che ordinò subito una risonanza magnetica. Il referto fu terribile, il medico non trovava le parole: “hai un tumore” disse. Non riuscivo a rendermi conto, era come se non si riferisse a me…ricordo i miei famigliari in lacrime…il medico chiamò immediatamente il Prof. Adriano Venditti, responsabile del Reparto degenze dell’ Ematologia del Policlinico Tor Vergata.

Mi ricoverai subito, ero grave, l’ingresso al reparto fu devastante, il Prof. Venditti vista la risonanza confermò, “hai un tumore, bisogna fare accertamenti per capire che tipo e quanto è grave…sicuramente dovrai fare Chemioterapia e molto probabilmente Radioterapia”.

Dopo una settimana di estenuanti accertamenti, vissuti nell’angoscia e nell’incertezza, arriva la sentenza: Linfoma non Hodgking primitivo del mediastino. Inizio immediatamente la chemio, ricordo che la prima infusione mi terrorizzava. Arrivato il fatidico giorno, l’infermiere per calmarmi mi consentì di effettuarla nel salottino del reparto mentre guardavo la TV. Finita l’infusione mi sentii più sollevato: l’avevo fatta più tragica di quanto in realtà fosse.

I giorni a seguire trascorrevano lenti, non riuscivo a star fermo, ricordo che per passare il tempo ero impegnato in meravigliosi puzzle, ma in realtà era solo un modo per non pensare!

Passato un mese dal ricovero vengo dimesso, il mio corpo aveva risposto alle pesanti cure, ma era solo l’inizio. Continuai a fare ancora dieci cicli di chemio per un totale di dodici.

Finalmente finita la chemio arriva il responso: purtroppo la TacPet era positiva. I medici si interrogano sulla strada da percorrere, mi proposero l’operazione, ma il chirurgo si rifiutò: “troppo invasivo” disse. Nella totale incertezza tornai dai miei oncologi, finalmente decisero…iniziai così la Radioterapia, ne feci venti cicli.

Dopo due mesi dalla fine delle cure, eseguo la TacPet di controllo. Arriva il giorno della sentenza… vivere o morire, questa era la mia sensazione, ma il referto parlava chiaro: la malattia era regredita…”nella commozione urlai: “ho vinto, sono guarito”

Da quel momento inizia la mia rinascita: un altro uomo, un’altra vita. Mi metto a dieta e riesco a entrare nella squadra di nuoto agonistico dell’Aquaniene di Roma.

Con queste poche parole vorrei lanciare un messaggio: dal cancro si può guarire!

Alessandro

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