Enio

Quando m’iscrissi all’ADMO, neppure ne sapevo dell’esistenza. Vivevo solo in quanto divorziato dalla mia prima moglie. Se n’era andata in Liguria con mia figlia. Avevo circa 27 anni. Andai in Comune del paese dove abitavo, con l’intenzione d’iscrivermi all’AIDO. Così feci. A quel tempo si doveva fare una specie di testamento olografo nel quale si dettava la volontà di donare gli organi dopo la morte. A 27 anni ne avevo di organi da donare…Poi vidi, appunto, una locandina nella quale v’era la pubblicizzazione dell’ADMO. La lessi e m’iscrissi anche a quello. Feci una prima estrazione di sangue ed entrai nel circuito dei donatori. Passarono anni, circa venti anni quando venni contattato da un medico ematologo del vecchio ospedale di Monza, Tale Mascheretti, un medico gentilissimo. Mi chiamò alla struttura e mi fece diverse altre estrazioni di sangue. Trovarono la compatibilità (dopo avermi perseguitato, il Mascaretti, in casa, in ufficio e dovunque mi trovasse. Pensavo fosse un Nosferatu! Mi asportava sangue ed ogni volta rideva. Sempre più). Un dì del mese di gennaio del ’97 dopo uno screening nel quale mi giudicarono adatto all’espianto, mi contattarono per parlarmi di un’eventuale donazione di midollo. Arrivai all’Ospedale San Gerardo Dè Tintori a Monza per incontrare uno dei medici che m’avrebbe fatto l’intervento, una psicologa e l’anestesista. Orbene, prima di trovarmi con tutto lo staff medico, attraversai il reparto dei bambini ammalati ematologici. Se prima avessi avuto un dubbio sull’intervento (ma non l’ho mai avuto), lì mi sono ulteriormente fortificato. Dopo gli esami di rito e tutto ciò che vi ho premesso, sono stato internato ed ho fatto l’espianto. Ero compatibile con un Americano. Mi ricordo vagamente il nome, Robert mi sembra. Il giorno dell’espianto, il 14 Febbraio del 1997, San Valentino, vi era lo sciopero all’aeroporto e se non erro anche dei mezzi pubblici. Arrivò appositamente un cargo dagli Stati Uniti e, con la scorta militare Italiana vennero i medici direttamente in ospedale. Non voglio dilungarmi, ma quando il medico USA mi si è avvicinato e m’ha detto: Grazie, beautiful! Mi ha ridonato metaforicamente il midollo. Spero solo sia andato a buon fine. <3

Enio M.

13 commenti

  1. Questa storia fu inserita nel nostro forum esattamente nel 2009, perchè Enio fu il nostro primo grande sostenitore. E dato che ora abbiamo aggiunto oltre alle storie dei pazienti anche quella dei donatori, non poteva mancare quella del numero UNO Enio.
    Grazie infinte Enio per tutto quello che fai per l’arcobaleno della speranza 🙂

  2. Grazie Enio sei una splendida persona

    Grazie di cuore Enio, spero che la tua esperienza possa contribuire a far “crescere” il numero dei donatori di VITA come te.
    Grazie.
    <3
    Giusy Milano

  3. grazie enio sei una grande e bella persona…mi fa piacere pensare che in america viva una persona grazie al tuo gesto a dir poco meraviglioso
    ……… ti ringrazia anche paolo perchè lui è la prova che un donatore tedesco l’ha salvato
    grazie enio
    paolo lory

  4. EL NOST AMIS ENIO L’E’ PROPI UN BRAO FIEU! 🙂
    (il nostro amico Enio è proprio un bravo ragazzo!)

    Che piacere vederti anche sul sito con la maglietta dell’Arcobaleno; per chi non lo sapesse, il nostro caro Enio è talmente innamorato dell’Arcobaleno che si è stampato un volantino pubblicitario dove invita alla donazione con il logo e le scritte dell’Arcobaleno, e l’ha messo fisso sulla cappelliera della sua auto, insieme al suo libro, così tutti quelli che passano vicino ALla sua auto se danno una sbirciata dal vetro vedono…….L’ARCOBALENO.

    el nost amis enio le una gran brava persuna.
    (il nostro amico Enio è una gran brava persona.
    (Y)

  5. Mi commuovete. Io, come ho sempre detto, sono solo un privilegiato, ho avuto la fortuna d’essere compatibile con un malato, fra circa 100.000 persone. Certo ci si deve mettere in condizione di poterlo fare ma, è come vincere al totocalcio. Io non mi sento un eroe, mi sento solo un predestinato. Qualcuno o qualcosa ha deciso per me. Ed il solo fatto che forse ho salvato la vita, mi rende ancora i più felice. Grazie solo a Voi.

  6. Però questa non mi deve morire in gola. Quano feci l’espianto, ogni tanto, m’arrivava a casa un redatto dall’ADMO. A me faceva piacere anche perché ci si aggiornava sulle nuove cure ed altro. Poi, ovviamente per costi loro, non m’arrivò più. Allora entrai nel loro sito per eventualmente aggiornare la mia conoscenza. Scrissi della mia esperienza e, ad un tratto una ragazza di nome Maria Stella Marchetti, mi chiese di scrivere la mia esperienza nel sito dell’Arcobaleno della Speranza. Ma, come lo percepii io, me lo chiese con una gentilezza tale ed una cortesia, che mi entrò nel cuore. Dopo anni, a Bologna la conobbi. Mi sono commosso al punto da non togliermi gli occhiali da sole. E’ una ragazza (ha l’età di mia figlia) vi garantisco meravigliosa. E’ grande.

  7. Dove non ci si può più perdere, dove ogni parola avrà il vero significato, dove i cuori saranno sempre felici e contenti, dove il cuore dei giusti saprà splendere come una meravigliosa stella. CIAO AMICONE, così mi hai chiamato fino all’ultima telefonata…..
    Ciao AMICONE, ti vedrò quando il cielo sarà buio, perchè tu risplenderai più di altre stelle.
    Un abbraccio forte a te Franca.

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